venerdì 30 novembre 2007

L' economia politica spiegata agli imbecilli

Supponiamo di avere due vacche:



-ANARCHIA
Hai due vacche. Lasci che si organizzino in autogestione.
-SOCIALISMO
Hai due vacche. Il tuo vicino ti aiuta ad occupartene e tu divi il latte con lui.
-COMUNISMO
Hai due vacche. Il Governo te le prende e ti da il latte a seconda dei tuoi bisogni.
-FASCISMO
Hai due vacche. Il Governo te le prende e ti vende il latte.
-NAZISMO
Hai due vacche. Il Governo prende la vacca biacca e uccide la vacca nera.
-DITTATURA
Hai due vacche. Il Governo te le confisca e la polizia ti fucila.
-FEUDALESIMO
Hai due vacche. Il feudatario prende la metà del latte.
-DEMOCRAZIA
Hai due vacche. Si vota per decidere a chi spetta il latte.
-DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA
Hai due vacche. Si vota per chi eleggerà la persona che deciderà a chi spetta il latte.
-CAPITALISMO LIBERALE CONTROLLATO
Hai due vacche. Ne vendi una per comprare un toro e avere dei vitelli con cui iniziare un allevamento.
-CAPITALISMO SELVAGGIO
Hai due vacche. Fai macellare la prima e obblighi la seconda a produrre tanto latte quanto quattro vacche. Poi licenzi l’operaio che se ne occupava accusandolo di aver lasciato morire la vacca di sfinimento.
-CAPITALISMO ALLA BERLUSCONI
Hai due vacche. Ne vendi tre alla tua società quotata in borsa utilizzando lettere di credito aperte da tuo fratello sulla tua banca. Poi fai uno scambio delle lettere di credito con una partecipazione in una società soggetta ad offerta pubblica e nell’operazione guadagni quattro vacche, beneficiando anche di un abbattimento fiscale per il possesso di cinque bovini. I diritti sulla produzione del latte di sei vacche vengono trasferiti da un intermediario panamense sul conto di una società con sede alle isole Cayman, posseduta clandestinamente da un azionista che rivende alla tua società i diritti sulla produzione del latte di sette vacche. Nei libri contabili di questa società figurano otto ruminanti, con l’opzione per l’acquisto di un ulteriore animale. Nel frattempo hai abbattuto le due vacche perché sporcano e puzzano. Quando stanno per beccarti diventi Presidente del Consiglio e, già che ci sei, depenalizzi i reati di cui sei accusato.

giovedì 29 novembre 2007

Le ultime dal Fronte

Il tempo è poco, gli esami incombono, i doveri Istituzionali si fanno pressanti e le notizie sono tante..Per questa volta, accontentatevi di una carrellata-flash!!


Berlusconi lancia il sasso e poi ritira la mano..Che novità!

Forza Italia non si scioglie più?? - «Nessun ripensamento».«Sarà (il ppil) la continuazione ideale di quanto abbiamo fatto finora. Questo partito nascerà dalle fondamenta di Forza Italia e ne sarà il completamento necessario. Non ci sono e non ci possono essere ripensamenti, titubanze, passi indietro; sono anzi sereno e determinato ad andare avanti lungo questa strada, anche perché Forza Italia condivide con me» questo progetto, che è quello di fare «un grande partito dei moderati e dei liberali». «Non si possono scambiare per un ripensamento la necessaria gradualità - spiega - e i necessari adempimenti burocratici e fiscali». Il PdL sarà una confederazione? «Io non ho mai usato questo termine»[No certo..Hai detto "partito rete"].
«Il PdL è un nuovo partito che si fonda sugli elettori, a cui possono partecipare partiti e associazioni»
Ogni commento è superfluo!



Il procuratore generale della Cassazione Delli Priscoli ha chiesto il processo disciplinare per Clementina Forleo (Stiamo freschi!!)

1) La Forleo avrebbe commesso una “negligenza grave e inescusabile” chiedendo alla Camera l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni del caso Unipol-Bnl non solo a carico di Giovanni Consorte, ma anche a carico di Massimo D’Alema e Nicola Latorre, sebbene “estranei al procedimento penale in quanto nessuna iniziativa era stata adottata dal pm” nei loro confronti. Ma il Pg forse non sa che il pm, cioè Francesco Greco, dichiarò subito che i politici non erano stati indagati in base alle intercettazioni perché la legge Boato impedisce di utilizzarle come prove finchè il Parlamento non ne abbia autorizzato l’uso. E il pm titolare dell’inchiesta, Luigi Orsi, aveva chiesto al Gip di chiedere il permesso al Parlamento per procedere non solo a carico dei furbetti (già indagati in base ad altri elementi di prova), ma anche nei confronti di “altri da identificare”: cioè gli interlocutori telefonici dei furbetti, cioè i parlamentari. Quindi il gip non è affatto andato al di là della richiesta della Procura, ma s’è limitato a recepirla e a inoltrarla al Parlamento, con le trascrizioni delle telefonate di cui si chiedeva il permesso all’uso e con una nota che spiegava la loro rilevanza penale anche a carico di due parlamentari. I quali appaiono – da quanto emerge dalle loro parole, non dalle congetture del giudice - “complici consapevoli del disegno criminoso”, cioè dell’aggiotaggio di Consorte & Co.

2) Secondo il Pg, quello della Forleo su D’Alema e Latorre fu “un abnorme, non richiesto e ultroneo giudizio anticipato, espresso in termini perentori, fortemente connotati da accenti suggestivi e stigmatizzatorii”. Ma quella nota era “richiesta” dalla Procura e dalle legge, oltrechè da un dovere di lealtà nei confronti del Parlamento, che doveva ben sapere quale uso si sarebbe fatto delle telefonate, se autorizzate, e nei confronti di chi, e per quale reato. Il giudizio era tutt’altro che “abnorme”, ma perfettamente aderente alla realtà emersa dalle intercettazioni, come può desumere chiunque legga le parole di D’Alema e Latorre, che trafficano con Consorte, per procurargli le alleanze auspicate in vista dell’acquisizione occulta del 51% di Bnl (con Vito Bonsignore e Francesco Gaetano Caltagirone, entrambi soci di Bnl).

3) Scrive ancora sorprendentemente il Pg che la Forleo ha arrecato ai parlamentari, “arbitrariamente coinvolti, un ingiusto danno… con espressioni che hanno leso i diritti personali (la reputazione, il prestigio, l’immagine) di uomini politici”. Ma i parlamentari in questione si sono coinvolti da soli, partecipando attivamente a una scalata occulta e illegale, in pessima compagnia, e poi mentendo spudoratamente quando hanno negato di aver fatto nient’altro che un semplice, innocuo “tifo” per Unipol. E sono gli stessi parlamentari ad avere pregiudicato la propria reputazione, prestigio e immagine mettendosi in combutta con personaggi del calibro di Consorte, Sacchetti, Bonsignore, Caltagirone, alleati di altre preclare figure come Gnutti, Fiorani, Ricucci, Coppola, tre dei quali poi finiti in galera. Che doveva fare, il gip? Scrivere che quelle telefonate di grande rilevanza penale non avevano rilevanza penale solo per evitare di offendere i politici che le avevano fatte? Se lo specchio riflette una brutta faccia, la colpa è del titolare della faccia medesima, non dello specchio. Che queste cose fingano di non capirle i politici interessati, è comprensibile. Fanno propaganda e sollevano polveroni per nascondere le proprie vergogne. Ma che non lo capisca un alto magistrato come il Pg Delli Piscoli, è davvero allarmante.

4) Clementina Forleo, a suo avviso, va pure punita perché un giorno, avendo visto due poliziotti che pestavano un immigrato reo di non aver pagato il biglietto sulla metropolitana, intervenne a farli smettere gridando “è ora di finirla”, salvando il malcapitato dal pestaggio e poi dichiarando ai giornali che i due agenti “l’hanno sbattuto brutalmente per terra”. Che c’è che non va? Così facendo, secondo il Pg, la Forleo “dapprima offendeva l’onore e il decoro degli agenti” e addirittura “la reputazione dell’intero corpo di Polizia dello Stato”, venendo così meno “ai doveri di correttezza e di equilibrio”. Ecco: doveva lasciare che i due completassero l’opera, e magari venissero promossi dirigenti della Polizia o dei servizi segreti, come i loro colleghi del G8 di Genova. Peccato che il magistrato abbia l’obbligo di denunciare i reati di cui è a conoscenza e, se può, di impedire che vengano commessi. Sembra una macabra barzelletta, ma è anche per aver salvato un magrebino da un pestaggio che Clementina Forleo rischia di essere punita dal Csm (lo stesso Csm che ha reintegrato in Cassazione Corrado Carnevale, quello che cassava le condanne dei mafiosi perché mancava un timbro, che riceveva gli avvocati dei mafiosi in casa sua prima delle camere di consiglio, che insultava Falcone e Borsellino anche appena morti ammazzati). Il fatto che si stesse occupando anche dei possibili reati di Massimo D’Alema è puramente casuale.
(ThanksTo: Marco Travaglio)



Why Not - Iannelli (ex P.g a Pisa) si insedia finalmente come Procuratore generale della Repubblica a Catanzaro e detta la sua linea (In bocca al Lupo!)

Bye Bye Dolcino!Non ci mancherai!

IlDomaniOnLine - Tutti hanno notato che è la prima volta che un procuratore generale si presenta ufficialmente convocando la stampa nell’antico palazzo di Giustizia a Catanzaro. Ma lui stesso ha commentato che, “visto il momento storico”, non era evitabile. E d’altro canto con i giornalisti il nuovo pg Vincenzo Iannelli è stato misurato e secco, senza dispensare le spiegazioni che tutti aspettavano in merito alla scottante inchiesta che tiene banco da mesi. Dopo il clamore generato da “Why not” in seguito al coinvolgimento del presidente del Consiglio, del ministro della Giustizia, e di una vasta gamma di uomini delle istituzioni e della politica del Paese, e dopo l’avocazione del caso da parte dell’avvocato generale dello Stato Dolcino Favi, fino a poco tempo fa facente funzioni di pg, sull’inchiesta avviata molto tempo fa dal sostituto procuratore Luigi De Magistris sembra destinato a calare il silenzio più assoluto. Su questa come su tutte le altre a sentire il convincimento di Iannelli, che di rapporti magistratura-stampa non ama sentir parlare. Massimo rispetto, ma gli interessi delle due categorie troppo spesso confliggono, ha chiarito il procuratore. «Non sono abituato, poiché non era così nella regione da cui provengo - ha infatti esordito -, a questo interesse forte da parte della stampa sulle vicende giudiziarie in genere. Ma mi rendo conto che l’interesse è particolarmente accentuato e acuito dalle contingenze giudiziarie che coinvolgono Catanzaro e la Calabria». Poi il magistrato ha cominciato a smorzare le aspettative, chiarendo che il suo primo obiettivo era portare «un saluto alla stampa, perché ritengo che la stampa svolga una funzione importante, che deve essere però - ha aggiunto immediatamente - conciliata nella considerazione delle esigenze della giurisdizione, degli uffici del pubblico ministero, che si trovano solitamente, nella fase delle indagini preliminari, in conflitto con quello che è l’interesse pubblico. Bisogna trovare una linea di mediazione, di condivisione. E la richiesta, l’appello che io faccio alla stampa - ha detto - è della considerazione delle esigenze della giurisdizione. Vi sono circostanze in cui il silenzio della stampa è proficuo alle stesse indagini. Vi chiedo collaborazione in questo, intesa nel senso che la stampa si faccia carico anche degli interessi della giurisdizione, per attenuare e rimandare quello che è l’interesse pubblico alla notizia giornalistica». Sugli interrogativi che i rappresentanti della stampa regionale avevano già annunciato di volergli rivolgere, Iannelli è stato chiaro dall’inizio: «Devo dirvi fin da adesso che, da parte mia, il riserbo del magistrato nei media è un canone assoluto e inderogabile. Il magistrato intanto conserva la sua dignità in quanto dia una rappresentazione di riservatezza e di riservo. questi sono canoni fondamentali per un magistrato. La riserva e la riservatezza possono essere attenuati e minati solo laddove vi sia un fortissimo interesse pubblico che non confligga però con le funzioni e con le attività delle indagini». È stato naturalmente il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, a porgere i saluti da parte di tutti i colleghi, di una categoria «che - ha detto - per quanto abbia limiti e difetti conserva un ruolo di baluardo della democrazia ». «Noi non vorremmo mai metterla in difficoltà, ma è inevitabile che certi discorsi e questioni vengano affrontati» ha poi detto Soluri, leggendo la dichiarazione diffusa il giorno prima, in cui si anticipava la richiesta rivolta al pg di seguire con particolare attenzione gli sviluppi dell’informativa che è stata richiesta ai carabinieri del Ros in relazione all’attività sviluppata dal cosiddetto superperito Gioacchino Genchi nell’ambito dell’inchiesta “Why not”, e riferendosi alla paventata ipotesi che alcuni colleghi siano stati intercettati nello svolgimento della loro professione nel corso dell’inchiesta. «Non le poniamo domande alle quali lei ovviamente non potrebbe rispondere - ha precisato Soluri -, le chiediamo semplicemente di seguire con attenzione questa vicenda che comunque va ad incidere su un elemento essenziale della libertà di stampa, che riguarda i giornalisti anche come cittadini». «Su questo - ha risposto Iannelli - non potete che avere la più piena adesione del pg e in genere del magistrato. Il magistrato, specie nel contesto politico attuale è il paladino dei diritti, i diritti dei cittadini, dei parlamentari, dei giornalisti. Mi piace ricordare quello che Francesco Carrara, uomo di grande cultura, diceva del processo penale, che è “funzionale anche alla tutela dell’innocente”. Questo è un principio fondamentale che il magistrato penale deve tenere in conto. Il magistrato penale persegue reati, ma nel contesto di questa ricerca deve stare attentissimo alla tutela dell’innocente. Per quanto riguarda la richiesta in questione, traggo le conseguenze di questa mia affermazione. La Procura generale che ha avocato l’indagine svolge la sua attività anche e soprattutto per accertare se sono stati violati i diritti legati alla privacy, diritti legati alle guarentigie parlamentari, i diritti collegati ai limiti della stampa». Il capo redattore dell’Ansa Calabria, Filippo Veltri, ha voluto personalmente ribadire che «l’Agenzia non si farà intimorire da queste vicende di cui cerchiamo di capire i contorni. Siamo tutti soggetti alla legge come qualsiasi altro cittadino, aspettiamo di comprendere se siano stati violati diritti nostri, perché ritrovarsi nei tracciati di un’inchiesta, qualsiasi essa sia, non può che farci domandare il perché». Prendendo spunto dalle sue parole Iannelli ha però domandato: «Ma perché l’interesse della stampa in genere è estremamente forte, accentuato, nell’abbrivio del procedimento penale, e non lo è al suo esito? Io molto spesso rilevo la disattenzione della stampa per l’esito del procedimento. Ma se la stampa deve “educare” la gente, io penso che debba fornire la conoscenza non solo dell’inizio di un procedimento, che è sempre eclatante, ma anche del suo esito, per dare ai cittadini la possibilità di pensare, di acquisire un proprio autonomo pensiero. Se vogliamo valorizzare l’indipendenza e l’autonomia del pensiero di ognuno non dobbiamo, ritengo, mandare messaggi alla gente che non siano equilibrati. Credo che questa sia una mancanza della stampa». Il presidente dell’Ordine ha tuttavia prontamente risposto ricordando che «se il giudice “terzo” parla attraverso le sentenze, nella fase delle indagini preliminari le notizie non derivano ovviamente da sentenze e da ordinanze, e questa non è certo una novità che riguarda solo il caso Catanzaro. Questo fa esplodere un interesse morboso sui media un po’ perché c’è da parte della gente, un po’ perché il giornalista utilizza la notizia riservata per fare il proprio lavoro, che rimane sempre lo stesso, anche nel caso della fase delle indagini. Lì parte di un ruolo pedagogico della stampa, ma non è questo il nostro principale ruolo, che invece è e resta quello di dare notizie, di informare». La parola è poi andata a Massimo Tigani Sava, direttore editoriale de “il Domani”, che ha voluto sottolineare come sia importante ricordare in «Calabria, che è una regione che vive una delle situazioni più complesse dal punto di vista economico, sociale e anche politico, quel che anche recenti pronunce della Cassazione ed emanate a livello internazionale hanno affermato, definendo i giornali un po’ i “cani da guardia” della democrazia. Un messaggio che noi vogliamo ribadire con grande umanità, con grande senso della misura, con grande coscienza del ruolo che svolgiamo nell’ambito della società. In Calabria, da diversi anni a questa parte, credo che la nascita di nuovi giornali e la presenza di tanti colleghi che lavorano abbia arricchito la democrazia, in una regione difficile, una delle più complesse del Paese. Una regione in cui, al di là dei poteri ufficiali, esistono anche altri poteri, come quelli della criminalità ad esempio, con cui fare i conti. Da parte nostra, dunque - ha concluso -, massima disponibilità ad aprire nuove fasi, ma nello stesso tempo rimarcando questo ruolo che quotidianamente svolgiamo, di salvaguardare il tessuto democratico e dei diritti di tutti in una terra difficile». È stato Giuseppe Natrella, responsabile della Adnkronos per la Calabria, a toccare infine lo spinoso argomento che si era tentato accuratamente di tenere lontano fino ad allora, chiedendo quei chiarimenti che tutti attendevano e che, per verità, sono giunti un pochino vaghi, in merito alle sorti di “Why not”, specie ora che Favi è uscito di scena con l’arrivo di Iannelli. Risoluto il procuratore ha risposto di essere completamente «contrario alla personalizzazione dell’indagine, contrario alla spettacolarizzazione dell’indagine, e di conseguenza contrario alla conduzione e all’accentramento di un processo nella “persona”. È l’Ufficio che agisce. È l’Ufficio nella sua complessità e nella sua articolazione che agisce. Il procuratore generale ha una funzione di sovraordinazione, di coordinamento, di consultazione. Se il procuratore generale vede che l’équipe ha una certa idea di un processo, ed è contrario, manifesta il suo pensiero. Fermo restando che se il titolare dell’indagine persegue nella sua idea, contraria a quella del procuratore generale, questi si ferma. La responsabilità è dell’équipe. Il processo Why not, allo stato, è condotto da due valorosi magistrati, molto giovani, che ho avuto la fortuna di conoscere, e di cui ho ammirato l’entusiasmo, il coraggio, l’indipendenza, l’autonomia, l’obiettività. Valuteremo, in questi giorni se questi due magistrati dovranno essere coadiuvati da colleghi della Procura generale. Ma questa è una valutazione che dovrò fare dopo che mi sarò reso conto della realtà di un processo molto complicato, molto complesso, perché vi sono confluiti una serie di fatti e circostanze l’uno diverso dall’altro. Bisogna prima razionalizzare il tutto». Inutili tutti i tentativi di insistere sull’argomento. Iannelli non ha nascosto una punta di stizza: «Dovete rappresentarvi la mia personalità - ha detto -, e dovete modulare, calibrare le vostre domande su questa personalità. Io vi ho detto - ha concluso seccamente - massimo riserbo, massima determinatezza, rispetto assoluto delle funzioni della stampa nella conciliazione con le esigenze della giurisdizione».

Rimanete connessi per futuri aggiornamenti!

Dal Fronte è tutto, restituisco la linea ai miei cari colleghi..E, come sempre..

"Resistere, resistere, resistere"!

Ps: Buone Nuove! La Rai sospende Deborah Bergamini!
Pps: Vi aspetto sul forum per discutere assieme!

mercoledì 28 novembre 2007

Ma Che Coraggio C'Hai!?!?!

Vi ricordate, la strage di Appianano (Ascoli Piceno) lo scorso aprile, dove un Rom di 23 anni, ubriaco a dovere, falciò con un furgone 5 giovani?! I ragazzi investiti, avevano tra i 16 e i 19 anni, morirono sul colpo in 4, mentre il quinto fu dovuto operare, causa le gravi ferite. L'investitore fu arrestato; si trattava di un rumeno di nome Marco Ahmetovic che in barba alle leggi italiane, si mise alla guida con un tasso alcolico decisamente TROPPO ELEVATO!!!!

I ragazzi viaggiavano su tre scooter, di ritorno da un gelato in compagnia, quando il furgone ha invaso la corsia opposta scontrandosi frontalmente con i motorini. Questi, nell'impatto, sarebbero andati a fuoco: da qui, un incendio che avrebbe parzialmente carbonizzato i corpi delle giovani vittime. Grazie al giovane rimasto ferito, ma soprattutto alla testimonianza di un giovane che con l'auto stava percorrendo la stessa strada e per fortuna è scampato alla carambola, i carabinieri poterono in gran parte ricostruire la dinamica dell'incidente. Il giovane Rom, con qualche precedente per reati contro il patrimonio, guidava certamente ad altissima velocità, tanto che sul furgone è stata trovata la quinta marcia innestata.
A questo Rom, dopo il processo furono condannati sei anni e sei mesi di reclusione (gliene volevano dare solo 4). Il rom, però, non andò in carcere, perchè il giudice Marco Bartoli, dispose che avrebbe dovuto restare agli arresti domiciliari (scontandoli per sei mesi in una comunità di recupero per cercare di risolvere i problemi con l'alcol). Inoltre fu disposto un risarcimento di 200 mila euro a testa per ciascuna delle tre famiglie che si sono costituite nel procedimento.

Dopo la decisione della Corte, e soprattutto dopo la (concedetemela) ridicola condanna, gli insulti e le offese cominciarono a piovere a rotoli: «Prima o poi ti ammazziamo...», «Vi bruciamo tutti», «Bastardo, non la farai franca». Una trentina di ragazzi, amici e compagni di scuola dei quattro giovani uccisi dal furgone di Ahmetovic, gridarono frasi cariche di rabbia e di odio all'indirizzo del rom, all'uscita dal Tribunale. Alcuni giovani, il fratello di una delle vittime, si erano appostati su una collinetta davanti al palazzo di giustizia; quando Ahmetovic fu fatto salire sul furgone della polizia, corsero giù, assediando l'automezzo, contro il quale sferrarono anche alcuni calci e pugni. Poi i ragazzi salirono a bordo di alcune autovetture, e si diressero davanti al supermercato dove lavora come commessa una ragazza amica del rom, che nella prima udienza del processo gli aveva gridato: “Marco ti voglio bene...”, rischiando il linciaggio. Anche quel giorno, come fecero già in passato, i giovani si sono fermarono davanti alla porta del supermarket, insultando la ragazza.

I genitori dei ragazzi uccisi, dichiararono: “I quattro anni chiesti dal pm erano pochi; questa invece è una sentenza equa, anche se nessuno ci restituirà i nostri ragazzi”. Quanto al fatto che il rom non andò in carcere “è un'altra coltellata, che mi prendo io e gli altri genitori delle vittime. Comunque le leggi vanno cambiate”.

Adesso che vi ho rinfrescato la memoria, sentite cose è venuto fuori nelle ultime ore! Cosa si è inventato un genio, un grandissimo genio, pur di vendere qualche orologio in più! QUESTE PERSONE ANDREBBERO ELOGIATE A VITA (complimento molto sarcastico)

L'agente è Alessio Sundas...
“La celebrità vale comunque, a qualsiasi prezzo, per promuovere, pubblicizzare, vendere. Insomma fare soldi”. Tutto parte dalla IDIOZIA E COMPLETA INSENSIBILITà di Alessio Sundas, l'agente pubblicitario che promuove la nuova "Linearom" sotto la quale si trova in vendita su e-Bay un orologio da 159 euro "firmato Ahmetovic". Sundas, già al centro di un caso truffaldino (guarda caso) sotto la lente di "Mi manda Raitre", ha detto, è colpa dei giornalisti se Ahmetovic è diventato una star. La mia é una scommessa. Quella di fare di un assassino, di cui comunque non sono stato il complice, una star. Non me ne vergogno, è il mio lavoro”. Questo genio, sul suo sito annuncia pure un non meglio identificato "Video Musicale Marco Ahmetovic", lavoro 1- 10 Dicembre 2007, compenso 1.000 euro. Insomma Sundas ci crede, e va avanti imperterrito, continuando a voler lucrare su un fatto tale.
Spiega che la linea degli orologi è solo il primo passo. Per il rom omicida sono pronte serate in discoteca (SPERO SCHERZI) a 3000 euro a partecipazione (anche se non è chiaro se possa andare in discoteca chi è agli arresti domiciliari) un libro e altre linee firmate. QUESTO E' UN VISCIDO VERAMENTE!

Marco Fabiani, l'uomo che ospita il rom in un appartamento, dove il giovane sta scontando gli arresti domiciliari su disposizione del Tribunale di Ascoli, ha riferito che “Ahmetovic è profondamente turbato dalle notizie deliranti messe in giro dal signor Sundas che cerca di farsi pubblicità presentando all'opinione pubblica contratti per occhiali, profumi, jeans e quant'altro, inesistenti. Ahmetovic nulla vuole più avere a che fare con il sig. Sundas.

Il post non vuole andare contro i rumeni badate bene, nonostante il fatto sia stato commesso da un rumeno (premesso che succede anche agli italiani di guidare ubriachi e investire uccidendo persone), non voglio commenti su rumeni. Questo post è stato pubblicato per rendere nota la schifezza, l'idiozia, la tragica viscidaggine di questo Alessio Sundas, una persona talmente oscena con una mente talmente contorta che cerca di arricchirsi dalla morte di 4 ragazzi...

IL COSIDDETTO UOMO DI MER*A!

martedì 27 novembre 2007

Un Altro Attentato... Un Altro Militare Ucciso...


Il 24 novembre, il maresciallo capo dell'Esercito, Daniele Paladini, 35 anni, rimane ucciso durante un attentato suicida rivendicato dai Talebani, durante la cerimonia di inaugurazione di un ponte costruito a Kabul, grazie al contributo degli ingegneri italiani. Un Kamikaze si fa esplodere, e l'ennesimo "nostro" militare rimane ucciso, insieme ad altri 9 civili afghani, 6 di quali erano bambini. Altri 3 militari italiani sono rimasti feriti ma non in modo grave...

I soldati del contingente italiano erano intervenuti alla cerimonia con il preciso compito di garantire l'ordine pubblico. L'attentato è avvenuto alle 10 circa (in Italia erano le 6:30 circa). Proprio in quelli istanti, si era appena dato il via all'inaugurazione, quindi centinaia di persone erano ad assistere alla cerimonia. In teoria, l'attentatore avrebbe dovuto raggiungere una zona diversa da quella nella quale è avvenuta l'esplosione, così da provocare ancora più vittime e più danni, rischiando di attuare una vera e propria strage. Se questo non è successo, è solo grazie ai nostri militari che, insospettiti dal comportamento dell'attentatore (sembra un Pakistano), si sono avvicinati cercando delucidazioni. Alla vista dei militari, il Kamikaze, si sarebbe fatto esplodere, coinvolgendo nella deflagrazione le persone che si trovavano in quel momento più vicine a lui (fortunatamente poche). Tutti i feriti sono stati trasportati, con gli elicotteri dell'Isaf (International Security Assistance Force), negli ospedali della zona.

Proprio Daniele Paladini, sarebbe stato il primo ad avvicinarsi al sospetto perchè pare che avesse capito le intenzioni del mentecatto, e causa l'estrema vicinanza è rimasto ucciso, dalle schegge causate dalla deflagrazione. Vorrei soffermarmi su questo gesto di Paladini... avrebbe potuto scappare e allontanarsi, menter la prima cosa che ha fatto è stata quella di gettarsi (testimoninaze dei feriti) per cercare di evitare la strage... Grazie al lui, questa è stata scongiurata...

Romano Prodi, ha sottolineato che «l'eroico sacrificio del maresciallo capo Daniele Paladini, caduto in Afghanistan per impedire che il gesto ignobile di un kamikaze provocasse danni ancora più gravi tra la popolazione civile, è in questo momento il mio pensiero più forte e doloroso, ma che onora il comportamento del nostro connazionale».

In Afghanistan, sono attualmente 2290, i militari italiani dislocati, di cui 2.160 impegnati proprio nella missione Isaf. E' il secondo contingente per numero di militari impiegati, dopo quello operativo in Libano, nella missione Unifil, che vede coinvolti 2.450 militari, mentre in Iraq la presenza italiana si limita oggi ad un'ottantina di elementi specializzati che hanno compiti di consulenza, formazione e addestramento.

Probabilmente in seguito a questo gesto, verrà consegna la medaglia al Valor Militare... Ha una sola pecca questa medaglia... Che la riceve la famiglia e mai te di persona...

lunedì 26 novembre 2007

Tecnologia e Design

Salve a tutti, sono un Consumatore, tutelato dal Codice Civile agli articoli 1469 bis-sexies, ma in preda delle multinazionali della tecnologia. Lo ammetto, mi piacciono i lettori mp3, i cellulari, i computer, i televisori, gli stereo, le console da gioco e seguo di continuo l'avanzare della tecnologia domestica. Quando ero piccolo sono cresciuto con il Super Nintendo e le cassette VHS, adesso sono definiti ANTENATI della tecnologia moderna. Com'è possibile che in soli dieci anni, siamo arrivati a questi accessori "indispensabili" per la vita quotidiana? Ormai è il 2008, mi chiedo se abbiamo veramente bisogno di tutte queste tecnologie... La risposta è sì, ma alla seconda domanda: ho veramente bisogno di oggetti griffati? la risposta purtroppo è sì un'altra volta. Parliamoci chiaro, chi non ha un Ipod? chi non ha mai giocato con la PS3 o XboX? chi non ha un Mac o un PC? Chi è quell'idiota che si installa un linux Sull'HomePc e poi non ci puoi installare praticamente nulla, se non capisci un minimo di software, hardware e freeware?
Oggi il mercato ci offre la possibilità di acquistare centinaia di modelli diversi di lettori mp3, con prezzi vantaggiosissimi, ma l'ipod è troppo una ganzata per non acquistarlo, giusto? lo pago anche 300 euro perhè è l'ipod... ma senza ipod vivrei lo stesso, giusto? ma allora perchè lo compro? la colpa è delle continue pubblicità che ci passano sotto il naso e che ci fanno vedere un mondo virtuale nel quale ci siamo ormai immersi fino al collo...
Voi direte, ma come mai ti sei svegliato adesso? Vi rispondo subito. Oggi su internet, ho visto la pubblicità di un prodotto veramente all'avanguardia, un Tavolino interattivo: Microsoft Surface, il quale sfrutta la tecnologia touchscreen dell'i-phone, solo su un piano più grande. In allegato c'è un video che vi farà capire meglio. Partiamo dalle caratteristiche di base. E' un tavolino molto elegante, con uno schermo lucido, bellissimo a vedersi. Appena lo si accende lo si può impostare come solo decorazione, e ad esempio si può impostare uno screensaver dell'acqua; appena si tocca con un dito lo schermo, l'acqua si muove come nella realtà... Fichissimo! Puoi appoggiarci sopra una fotocamera digitale, il tavolino per magia riconosce la fotocamera e legge tutte le foto dentro, per magia puoi ingrandirle, spostarle con le sole dita!!! Puoi vedere dei video,puoi appoggiare il telefono cellulare sul tavolino e questi te lo riconosce.. puoi mandare le mail, puoi appoggiarci sopra un bicchiere e il tavolo ti dice: "enjoy your drink"! che stronzata..; puoi vedere le cartine della strada e farti il tuo percorso preferito con google map. Tantissime altra figate allucinanti. Tutto per il modico prezzo di......... 10'000 dollari! ma siamo impazziti??? Immaginiamoci la scena, io prendo le foto dalla mia fotocamera digitale, le metto nella mail, la mando a mia mamma, (come si vede nel video dello spot) che ha speso 10000 dollari anche lei per un tavolino, per vedere due foto??? Prima c'era un binomio tra l'utile e il dilettevole, adesso c'è solo un binomio tra l'inutile e il design... La morale è sempre quella, non fatevi influenzare dalle pacchianate inutili come IPOD, WINDOWS VISTA, MAC OSX, MICROSOFT SURFACE... sono guappate che adesso costano un ira di Dio, per un utilità pari ad un decimo del loro prezzo. Non facciamoci trascinare dalle mode, creiamone noi!!
Anche se cmq io stesso l'ipod, il Pc, loo stereo Sony, il CDJ Pioneer ce l'ho eccomeee!
Guardatevi il video e commentate! alla prossima carissimi!

sabato 24 novembre 2007

Resistere come sul Piave!


Il caso De Magistris rientra in quella folta schiera di provvedimenti “legali”, ma sostanzialmente incostituzionali ed illegittimi.Posti in essere da chi?Eh si, da loro..Ancora una volta!
I “professionisti delle carte apposto” sono tornati e, questa volta, sono molto ben supportati.
Nelle loro schiere annoverano un Ministro della Giustizia-Sindaco, l’ uno e bino Clemente Mastella, che non si fa remore ad invocare l’ Art 14 della Legge Castelli sugli illeciti disciplinari dei magistrati, ogniqualvolta qualcuno o qualcosa attenti ai suoi interessi.Un governo di centro sinistra, che promette una magistratura indipendente e regala un ordinamento giudiziario di fatto filo-Castelliano.Un Associazione Nazionale dei Magistrati, che dopo anni di dissidi e proteste contro le riforme attuate dal precedente esecutivo, non ha alzato un dito o scioperato un secondo(La manovra di assorbimento all’ interno del Ministero di Grazia e Giustizia ha dunque funzionato?).Una stampa e un’ informazione radio televisiva, capitanata in primis dal Corriere della Sera (il cui consiglio di amministrazione ben esprime le istanze di confindustria e dell’ associazione bancaria italiana) e da un Gianni Riotta che, con il suo nuovo TG1, paventa scintille che ad oggi da altro non sono provocate che dall’ attrito delle sue logore ginocchia sui marmi di Viale Mazzini. Infine, un opposizione non solo inesistente, ma compiacente.
Chi troviamo, dall’ altra parte, a contrastare questo intero sistema?Magistrati descritti come “fiumi in piena”, “d’ assalto”, ma che in realtà fanno solo il proprio dovere.Qualche giornalista “fazioso ed ideologizzato”.E poi tanti poveri disgraziati, antipolitici e qualunquisti, che in quanto tali si ostinano ancora a sostenere quel vecchio codice ingiallito, anche detto COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA. Essa chiaramente afferma: art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”. Art. 25 “Nessuno può esser distolto dal giudice naturale precostituito per legge”. Art. 101 “La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge”. Art. 104 “La magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”. Art. 107 “I magistrati sono inamovibili”.Aggiungerei anche Art.54 “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onere”.
Carta canta.
Alla luce di tutto questo, non ci resta altro che manifestare, da bravi disgraziati, la nostra più profonda indignazione per l’ avocazione dell’ indagine “Why Not” ai danni del PM Dott. Luigi De Magistris.Provvedimento clamorosamente indecente già a partire dalla maldestra motivazione addotta a giustificarlo:Come si può, infatti, sottrarre l’inchiesta ad un Pubblico Ministero sulla base delle contestazioni, da quest’ ultimo subite e legittimamente rispedite al mittente, dell’indagato stesso?Come è possibile, alla luce dei nostri Principi Costituzionali, che le illazioni esternate da un inquisito, che si sentirà inevitabilmente minacciato, influiscano in questo modo sul corso delle indagini?E ancora..Ma se uno ci tiene ad apparire come innocente e a “scrollarsi il fango di dosso”, perché non si lascia giudicare? Cosa lo fa a fare il Ministro della Giustizia, se della stessa non si fida?E si che la ha riformata da poco!(Forse, pure lui avrà fatto una “porcata”!)
Evidentemente ci deve essere qualcosa sotto.D’ altra parte quando un reggente si permette di avocare l’ inchiesta e, senza motivazione alcuna, di trasferire pure il Capitano dei Carabinieri Pasquale Zacheo(“archivio vivente” del caso “Toghe Lucane”) e di rimuovere dall’ incarico Gioacchino Genchi, il super consulente informatico di De Magistris, senza nemmeno aspettare l’ arrivo del Procuratore della Repubblica designato, non si può proprio pensarla diversamente.
Non occorre particolare scaltrezza per constatare la contestuale compresenza di tutti gli indici sintomatici di una incontestabile situazione di scacco dello Stato di Diritto Costituzionale.
A quanti di noi credono fermamente nella Costituzione e nello Stato di Diritto, non resta che “resistere, resistere, resistere come su una irrinunciabile linea del Piave”.

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Ps: Un po’ di “letteratura” sulla vicenda:

_ La vicenda

_Alcuni dei personaggi coinvolti:
Peter Gomez
Salvatore Borsellino
Antonio Di Pietro (scorrete bene il sito)



REAZIONI DELLA POLITICA

Presidente Della Camera Bertinotti: tornare al rispetto rigoroso delle regole (Leggi "smetterle di violarle??''), evitare commendi e tacere
Prodi: Piena fiducia a Mastella
Presidente Della Repubblica: E' indispensabile evitare dichiarazioni e commenti che determinano sconcerto nella opinione pubblica
Veltroni: ??Chi, cosa, perché??Si!No!
Cicchitto: De Magistris, che ha in mano un provvedimento giudiziario molto delicato, fa proclami e interviste politiche, in sostanza si comporta come un soggetto politico impegnato con tutti i mezzi a sua disposizione, da quelli giudiziari a quelli politici, in una sorta di crociata. Insomma, ci troviamo di fronte ad un totale annullamento della terzietà del giudice (Ndr:Questa è bella!De Magistris è diventato un giudice!)
Boselli: Idem
Mastella: Basta fango, avanti l'inchiesta

(c'è da chiedersi perché siano cosi esigue le dichiarazioni su un tema di cosi centrale e vitale importanza per la vita democratico politica del nostro paese)



­_ RISULTATO

_Gioacchino Genchi ( superconsulente informatico di De Magistris) e Pasquale Zacheo ( Capitano dei Carabinieri, archivio vivente del caso ‘’toghe lucane’’) rimossi dal reggente Dolcino Favi senza motivaizoni

E menomale che doveva andare avanti l’ inchiesta!

Per Approfondire…

_ Verbale Dell’ interrogatorio di De Magistris al super testimone Tursi Prato
_ Relazione di Gioacchino Genchi

_ Puntata AnnoZero “a ciascuno il suo
_ Puntata AnnoZero “a Viso Aperto

_ Puntata Report “Lo stato delle cose”

_ Intervista a Luigi De Magistris by ammazzatecitutti.org

venerdì 23 novembre 2007

RUMENI

(Disagiati, poveri, alla ricerca di un lavoro e di una speranza..Quelli siamo proprio NOI!)


Se ne parla tanto in tv..Lo stereotipo si è già consolidato..Il razzismo da strisciante si è fatto marciante..Ed ecco una nuova categoria, da affiancare a quella di Albanese e da collocare nella macrocategoria "straniero/extracomunitario".


Ma in mezzo a tutto questo mare di inezie, forse sarebbe il caso di soffermarsi due minutini su questa piccola riflessione stimolatami da "Anna"

Prostituzione...

"Don Oreste Benzi ( toglie le prostitute dalla strada) nel suo ultimo intervento pubblico riferisce:
I funzionari della polizia romena con i quali collaboriamo nel rimpatrio delle giovani romene da noi liberate dalla strada (nel 2006 ne abbiamo riportate in patria 60) ci dicono: i lupi feroci siete voi italiani. Voi oggi in Italia sbranate più di 30.000 ragazze romene, metà sono bambine. Siete voi che foraggiate, mantenete i criminali romeni che le sfruttano e le tengono schiave con almeno duecento milioni di euro all'anno di guadagno. Sono i vostri maschi italiani che pagano i delinquenti romeni. Noi dobbiamo chiedere perdono alla signora barbaramente massacrata. Ma voi dovreste stare in ginocchio tutto l'anno perché massacrate le nostre bambine. Siete voi italiani delinquenti che chiamate i nostri delinquenti romeni, e i vostri delinquenti lo sono molto, ma molto di più dei nostri.
Uomini, spiegatemi... perché pagare prostitute con mogli-fidanzate-compagne e donne libere disincantate disponibili e perlopiu contente di fare quattro salti nel letto, in macchina, in ascensore, in cantina, in soffitta, sul tetto di un grattacielo, sul fondo del mare? No!... scomodi, come ladri, con esborso di soldi, tutto in fretta, con rischio di malattie e chi più ne ha più ne metta. Spiegatemi... io ho una mia teoria."

I sentimenti di razzismo ahimè hanno solo la parvenza di sentimenti..Non sono ne razionali idee ne irrazionali sensazioni..Sono rigurgiti di stomaco..Provocati da condotte riprovevoli di soggetti degradati..Il resto lo fa il nostro bisogno di imputare ad altri le cause delle condizioni in cui versiamo, facendoci sentire in dovere di spersonalizzare gli sparuti singoli all' interno di una vasta comunità di persone (che vivono in condizioni tralaltro precarie, disagevoli e ai margini della società, non sempre o quasi mai per propria scelta).
Succede cosi che NOI, esportatori di Mafia all' estero, primi incolpevoli vittime di stereotipi che, alla luce delle circostanze e delle conseguenze seguite, erano anche ben più che "giustificati", ci scordiamo dell' esperienza che nemmeno due generazioni fa era attualità e, nel lasso di cinquant' anni nemmeno, ci facciamo predicatori di ciò che da sempre abbiamo desiderato avversare.
Solitamente per far capire le cose agli altri, si cerca di fare esempi che ricostruiscano situazioni similari vissute sulla loro pelle..Ma allora, in questo caso, siamo noi italiani che siamo cosi duri o cosa??
Iniziamo piuttosto a cercare di capire "CHI E COME" doveva gestire i flussi migratori..Cosa hanno fatto negli altri paesi e, cosa abbiamo fatto noi..
SIA CHIARO, questo non è un invito al buonismo aprioristico (da condannare con fermezza), è un semplice APPELLO AL CERVELLO, da Italiano a italiani.

giovedì 22 novembre 2007

Marco Carola

Siamo nel terzo millennio e la musica elettronica trova il suo momento di apice di produzione. La minimal viene prodotta come in una fabbrica di stoccaggio. I dischi nordici escono ogni giorno a valanga. I paesi del sudamerica producono house a fiotti. In Italia, sta prendendo piede la minimal deep e la minimal hard, in tutti gli eventi più famosi questo genere è sempre presente all'appello. Il produttore italiano più acclamato per questo genere musicale è sicuramente Marco Carola. Napoletano doc 32 anni bell'aspetto, (si ma chi se ne frega dici te... hai ragione!) sempre in giro per il mondo ad esportare l'italianità; il suo genio è illimitato. I suoi sono percorsi che ti spiazzano a metà strada e ti immergono in una mondo parallelo al confine tra musica, odori, suoni ed emozioni.

Fra le tante produzioni consiglio APNEA, DANCIN DAYS e soprattutto il pezzo più forte in assoluto EXPRESS YOURSELF. qui di seguito vi lascio un video di una sua serata






Ditemi assolutamente cosa ne pensate, se avete avuto la fortuna di andarlo a sentire dal vivo.

Music is the answer!!!!

La "beat generation"o "generazione in attesa"...

Jack Kerouac scrittore americano nato nel 1922, è il portavoce e interprete della "beat generation", eroe e simbolo di un modo di vita nato nel vuoto e immobile nel tempo. Nello scuro colore del conformismo di massa, che tutto circonda e che intorno avvolge, nasce la "generazione in attesa" alla ricerca di individualismo e libertà personale; si tratta di una gioventù bruciata, disperata e inqieta, indifferente ad ogni sistema morale o sociale precostituito. I giovani americani della "beat generation" portano sul volto l'ombra del pasato che ritorna, sono i giovani del dopo guerra, eccentrici interpreti di uno strano ritmo, girano l'america in autostop, bevono molto e fumano marijuana, ma soprattutto ascoltano e diventano jazz. Hanno perso il punto di contatto tra la vita sulla terra e la vita dopo la morte e sono lontani sia da ciò che è bene sia da ciò che è male; la loro scelta ideologica non basta più a giustificare un credo politico troppo spesso reo di massacri e corruzzioni, ma ciò che più scuote il baratro della loro esistenza è il conformismo, assassino in una società di massa affogata nel nulla, custode del silenzio nel quale annegano incompresi; questi sono i giovani della "beat generation", invincibili e vinti.
"A questa dilagante massa di ragazzi reticenti e scontrosi, tristi e freddi, avidi di affetto e in perpetua ricerca di una ragion d'essere, staccati senza speranza da "anziani" incomprensibili e che non li capiscono, aggrappati come a una fede a un ideale di vita intenso e libero da qualsiasi pregiudizio o sovrastruttura, appartengono gli scrittori della beat generation."
La loro produzione non si estende a un programma da realizzare, ma vuole piùttusto definirsi come la testimonianza del loro bisogno di uscire da un vuoto che non ha appigli, vuole vincere lo sgomento e la paura. La scrittura beat si è persa da qulche parte, sulle orme dei suoi grandi maestri, dei poeti maledetti, insegue ancora ansie mistiche e spiritualistiche, con un ordine forse osceno ed immorale ma che come un comando ha illuminato la strada di milioni di giovani americani.
Lo scrittore più importante è senza dubbio Jack Kerouac, la sua storia è una strada,"il resto è tempo che passa, voglia di vagabondare e bisogno di guardare"; una volta disse: "Devo scegliere tra questa roba e i camions delle strade. Credo che sceglierò i camions, dove non dovrò spiegare niente e dove non c'è niente di spiegato, ma ci sono soltanto cose reali". E' così che è cominciato il suo viaggio, la sua vita, zaino in spalla monoscritti alla mano e giù, per le highways americane, trasportato da passeggeri distratti, da uomini rimasti soli nel sonno della loro vita. molti critici videro in questo vagabondare, bere e drogarsi soltanto una fuga, ma bisogna andre oltre per vedere davvero, bisogna andare oltre la droga e l'alcolismo e forse allora ci si renderà conto che non si trattava soltanto di una fuga distratta, ma della ricerca di una realtà trascendente che potesse dare una risposta ad una realtà terrena ormai spacciata. Tutti gli scrittori beat credono in Dio e nella vita, "anche se a volte possono riuscire sconcertanti come kerouac che rispose al giornalista che gli chiedeva a chi si rivolgesse nelle sue preghiere: "Prego il mio fratellino morto, mio padre, Budda, Gesù Cristo, e la Vergine Maria", soggiungendo poi: " Prego queste cinque persone" ". Droga , alcol, promiscuità sessuale e jazz sono soltanto mezzi per raggiungere una libertà individuale che permetta loro di sttrarsi a una vita collettiva, passiva e rinunciataria. "In una recente intervista alla televisione, alla domanda: " Si è detto che la beat generation è una generazione alla ricerca di qualcosa. Che cosa state cercando?". Kerouac rispose: " Dio. Voglio che Dio mi mostri il suo volto" " . La beat generation, un segno sulla sabbia che l'acqua non cancella.

P.p.i.l., ovvero partito dei prescritti in libertà

By Beppe e Corrias (rielaborati)

(Ecco qui il rito iniziatico-massone che sancisce la nascita del nuovo pseudo-partito "delle libertà")


Tutti sanno che Forza Italia è (era?) un partito di plastica. Lo psiconano lo ha confermato domenica. Un partito non si scioglie per volontà di una sola persona. Si tiene di solito un congresso degli eletti, si discute del programma, del nuovo nome. Poi si decide a maggioranza. Così avviene nelle democrazie. Nessuno dei suoi sottopancia, reggicoda, portaborse ha fiatato. E si capisce, senza di lui dove vanno?Il suo partito, comunque lo voglia chiamare, è suo di lui, proprietà privata, una organizzazione telecratica con obiettivi di controllo e di lucro.

Piacerebbe sapere se dentro al molto agevole (e condonato) condominio di Forza Italia abiti almeno una persona, un uomo o una donna, un giovane, un anziano, un leader o un funzionario, un militante, un onorevole deputato, un senatore, un capo area, un capoufficio, un direttore marketing, un segretario di Circolo non rosso di capelli o addirittura un semplice adornato, che possegga una sua personale (indivisibile, eccentrica, discutibile, diversa) opinione sulle opinioni del Capo. I desideri del Capo. I capricci del Capo. Se ci sia qualcuno (insomma) che dichiari di NON essere d’accordo (poco, molto, abbastanza) su quello che il Capo ha appena deciso e bontà sua comunicato alle plebi, non esattamente dettagli, ma la chiusura del vecchio partito-condominio per aprirne uno nuovo, con una nuova politica, nuove alleanze, una nuova legge elettorale. Concedendo – per garanzia e gentilezza democratica – un numero illimitato di dibattiti e forse persino una consultazione popolare per decidere insieme (finalmente insieme) niente meno che il nuovo nome del nuovo partito e forse il nuovo colore delle nuove tappezzerie. E piacerebbe sapere come mai questo risibile colpo di scena – dopo molte sconfitte e i clamori della rissa a destra - impegni da 72 ore i maggiori politologi dei maggiori giornali (di carta e di etere) gli analisti, i cronisti, i retroscenisti, senza che neppure uno di loro si alzi dal personale calamaio per dire: “Scusate, mi viene da ridere”.

Il Paese è più povero, più triste. Lui è diventato più ricco, più allegro. Pura coincidenza? L’opposizione lo ha fatto lavorare, D’Alema si impegnato più di tutti, e lui ha lavorato. Si è dedicato alla distruzione della Giustizia, alla scomparsa dell’informazione e alla crescita del suo patrimonio. Obiettivi raggiunti. Il PPIL vuole andare oltre. E’ quattordici anni che scaviamo e lui vuole andare oltre.Un settantenne che “vuole il grande partito delle libertà che abbiamo sempre sognato”.



Berlusconi, quando esce, per favore, si ricordi di spegnere la luce.

[Risultato Sondaggio] Cosa ne pensate delle ultime violenze "dei tifosi"?

La maggior parte di voi ha, fortunatamente, ritenuto opportuno votare per la voce "E' assurdo che dei violenti da stadio riescano, grazie alla contingente incompetenza di un polizziotto dal grilletto facile, a provocare una simile devstazione a carico e spese dei cittadini.Episodio riprovevole, da condannare con forza" [75%]
Qualche "preferenza" se la è beccata pure "Una risposta eccessiva ma sicuramente dovuta" [20%]

Con molto dispiacere devo constatare che è riuscito a prendere un voto pure "Hanno fatto bene a devastare tutto".Mi piacerebbe sentire le motivazioni di chi così ha votato.

Qui nei commenti o direttamente sul forum.


Arrivederci al prossimo sondaggio!

Inizio anch'io il mio lavoro

Salve a tutti, sono Bobbe Mallei, un altro studente di Giurisprudenza, che comincia solo adesso il suo lavoro su questo blog a causa dei suoi mille impegni. Da adesso sarò uno dei vostri punti di riferimento, potete fare affidamento su di me per ogni vostra esigenza. Chi non mi conoscesse , questo è il video che , diciamo, mi ha reso famoso. Buona visione....

mercoledì 21 novembre 2007

Cina O Non Cina!?

Che il mercato cinese stia invadendo quello europeo è chiaro, ma i prodotti che vengono commercializzati, sono buoni? Sono originali? Sono genuini? Sono fatti con cose decenti?!
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Facciamo qualche esempio...
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Oltre 160 milioni di chili di concentrato di pomodoro cinese da 'spacciare' come Made in Italy sono sbarcati nei porti italiani nel 2007. La denuncia viene dalla Coldiretti che a Napoli durante un meeting ha mostrato la prova dei fusti, di oltre 200 chili di peso, con i quali arriva il pomodoro dalla Cina per essere rilavorato e confezionato come italiano. Quindi l'ignara vecchietta, vede il prezzo buono, vede la provenienza ed è convinta di fare l'affarone a comprare pomodori italianissimi a così poco prezzo! Ma seeeee, non sono italiani, coltivati nel Bel Paese, ma cinesissimi coltivati sotto la Grande Muraglia! Nel 2007 sono quasi triplicate le importazioni di pomodoro dalla Cina, circa un quarto dell'intera produzione nazionale. E questa non è un semplice errore, E' UNA TRUFFA!!

Ma vabbè, sarà un caso... Lo faranno solo in questo caso... Sicuri?!


Negli ultimi giorni, un cittadino cinese, è stato arrestato dalla Guardia Di Finanza di Bologna. Questi, importava dalla Cina centinaia di migliaia di giocattoli privi dei requisiti di sicurezza previsti dalle normative nazionali e comunitarie (marchio CE), per immetterli sul mercato nazionale. Incappato in un controllo della Guardia di finanza, che lo ha individuato in un grande magazzino alla periferia del capoluogo emiliano, le Fiamme gialle hanno sequestrati oltre 367.000 giocattoli.
La Finanza, ha denunciato il 'commerciante' cinese ormai pronto a smerciare i giocattoli per le festività natalizie. Gli importatori apponevano sui giocattoli un marchio leggermente diverso dall'originale, che in realtà è l'acronimo di China Export. Tutti i prodotti sequestrati sono risultati privi delle indicazioni obbligatorie previste dal Codice del consumatore, cioè della denominazione merceologica e del nome dell'importatore. Pensate, che questi giocattoli, li potreste avere anche voi in casa... Ormai non sappiamo più cosa è sicuro e cosa no, cosa è originale e cosa no, cosa è sicuro e cosa no!! Non è giusto!


Ricordate il numero astronomico di capi "firmati" falsificati venduti in Italia attraverso il mercato cinese?!
Migliaia di capi di Prada, Armani, Gucci, Versace, Valentino... Erano italiani? Seeeeee, tutti cinesi!
Immaginatevi pagare delle Prada 250 € e poi scoprire che sono false! Insomma farebbero girare i "pianeti"!
Dai giocattoli contraffatti, ai giubbotti firmati (falsi), alle Ferrari false, alle marche più famose "appiccicate" su un semplice jeans del mercato!


L'ultima invenzione cinese è una cosa bizzarrissima e lasciatemelo dire abbastanza schifosa...
Nella provincia meridionale del Guangdong sarebbero in vendita elastici per capelli fatti con preservativi usati. Secondo il China Daily gli elastici sono potenzialmente pericolosi perché possono ancora contenere batteri e virus. Riscuotono grande successo perchè più convenienti degli altri.
Gli elastici, secondo quanto scrive il giornali, vengono commercializzati in numerosi punti vendita e saloni di bellezza delle città cinesi. Il business sarebbe molto pericoloso secondo alcuni esperti, perché non si potrebbe escludere il contagio di una malattia genitale, Aids inclusa (una cosina da niente quindi!). A creare il rischio sarebbe l'abitudine delle donne di tenere in bocca l'elastico mentre si fanno la treccia o legano i capelli (una cosa molto comune tra tutte le ragazze soprattutto). Un portavoce governativo ribadisce che riciclare i preservativi è proibito. L'associazione che ha segnalato il caso, chiede di sapere se in Italia vengano commercializzati elastici cinesi e quali controlli vengano effettuati.

Immaginatevi solo il pensiero di legarvi i capelli con uno "scarto di un rapporto sessuale"... Non è per niente bello... Poi, facciamo finta che lo schifo sia superabile... Sono estremamente pericolosi... Come appunto detto precedentemente, questi elastici, possono essere contagiati dal virus dell'HIV, al quale come tutti sapete, attualmente non esiste cura!
Passi tutta la vita ad usare il preservativo per proteggerti da queste malattie, e rischi di poterle prendere con un elastico per i capelli, per giunta senza saperlo (se i controlli non vengono effettuati bene)!!! NO!! E' inaccettabile.


Cosa ne pensate?

martedì 20 novembre 2007

7.000.000 di Firme?

Ecco come raccoglie le firme l' "On.""Berlusconi".

Ma dove è finita la deonotologia? Dove la Legalità? Dove il buon senso, il rispetto delle istituzioni, la dignità e l'onore?

Non cè veramente fine al peggio.

La Dignità è morta



Costituzione,disposizioni transitorie e finali:

XIII

Membri e i discendenti di Casa Savoia non sono elettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cariche elettive.
Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale.

I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discendenti maschi, sono avocati allo Stato. I trasferimenti e le costituzioni di diritti reali sui beni stessi, che siano avvenuti dopo il 2 giugno 1946, sono nulli.

Sagge parole. Abrogate (parte in rosso) dalla meno saggia legge costituzionale del 23 ottobre 2002, n. 1 posta in essere dal governo Berlusconi.

Questi sono gli effetti
(Fonte: Corriere.it)


La ex famiglia reale accampa «Danni morali»


ROMA - Vittorio Emanuele di Savoia (Il pappone omicida trafficante d' armi) e suo figlio, Emanuele Filiberto (il venditore di occhiali con la Coroncina), hanno chiesto ufficialmente allo Stato italiano il riconoscimento di danni morali per un valore complessivo di 260 milioni di euro, senza contare gli interessi, in aggiunta alla restituzione dei beni confiscati alla famiglia Savoia dallo Stato quando nacque la Repubblica italiana.
Tra i motivi della richiesta di risarcimento illustrati nella lettera e spiegati da Emanuele Filiberto ci sarebbero i danni morali dovuti alla violazione dei diritti fondamentali dell’uomo stabiliti dalla Convenzione Europea per i 54 anni di esilio dei Savoia sanciti dalla Costituzione Italiana.


Ci sono parole per definire la vicenda?

Certo è che, dopo questa, non mi potrò mai più sorprendere di alcunché.

Auspico che la contro denuncia inoltrata dal governo ("il segretario generale della presidenza del Consiglio, Carlo Malinconico, che spiega che il governo non solo non ritiene di dover pagare nulla ai Savoia ma che pensa di chiedere a sua volta i danni all’ex famiglia reale per le responsabilità legate alle note vicende storiche") vada a buon fine.
Mi auguro inoltre che, in quanto "è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale", il Presidente della Repubblica non tardi a reagire.

Con questo atto, Savoia, avete ulteriormente marchiato di infamia la vostra famiglia.

Prima ci abbandonate alla mercè del Fascismo e dello Straniero, poi cercate di arricchirvi a nostre spese.
Ancora una volta vi confermate nocivi parassiti piuttosto che responsabili [ex]regnanti.


Queste pagine di Vergogna della nostra Storia devono avere termine, una volta per tutte. Non riuscirete a vessare il Popolo Italiano anche dopo la vostra caduta, statene certi.


INDEGNI

Chi punisce i corrotti e chi li premia

Un generale danese, Jesper Helso, che sarebbe l’equivalente del nostro Capo di Stato Maggiore, è nei guai. Ha commesso l’imprudenza di accettare l’invito ad una battuta di caccia al cinghiale in Estonia. Vi partecipavano una cinquantina di persone, e fin qui niente di male. I difensori dei cinghiali non si sono agitati. Ma l’Associazione venatoria che lo aveva invitato è patrocinata, qui cominciano i guai, da alcune industrie svedesi che vendono armi. Le vendono a tanti paesi, e, ahimè, anche alla Danimarca. Sicché quel generale, pezzo grosso delle forze armate, è andato a caccia con un’Associazione che qualche legame con gli svedesi, fornitori dell’esercito danese, lo aveva. Eh no, ha detto il ministro della difesa al generale, queste cose non si fanno. Nota di biasimo, dunque: ne hanno parlato tutti i principali giornali locali.
Una battuta di caccia come tentativo di corruzione? Come bustarella? A noi la trasgressione può sembrare di lieve importanza, o forse del tutto irrilevante. Ma d’altronde i danesi sono fatti così: un loro ministro, una signora, dovette dimettersi qualche anno addietro perché, in missione a Parigi, aveva scelto per il soggiorno un albergo troppo costoso, il Ritz. Un albergo come il Ritz possono permetterselo solo i ricchi, non coloro che viaggiano a spese dello Stato. Ed ecco un altro episodio degno di nota: il sindaco di Aalborg, terza città per importanza, si è dimesso quando si è scoperto che aveva pagato in nero qualche intervento nella stanza da bagno, a casa sua.
Che cosa dimostrano, questi episodi? Non dimostrano certo che i danesi sono perfetti, tutt’altro: si tratta, infatti, di tre trasgressioni, o tre imprudenze, scegliete voi il termine giusto. Ma indicano quali siano i metri di giudizio, quali le regole di comportamento in quei famosi Paesi del Nord, la Danimarca e tanti altri. Gli uomini sono tutti peccatori, ma in certi paesi i peccatori sono richiamati all’ordine, sono puniti, perché si aspira ad una società virtuosa. Da noi, che cosa si fa in tema di trasgressioni? Di norma, si chiudono gli occhi, si lascia correre. Quando poi si sorpassano i limiti, e non si può far finta di niente, si manda il trasgressore in Parlamento, per metterlo al sicuro. Se neanche il Parlamento basta, lo si manda al sicuro in qualche paese straniero, tollerante e accogliente, come la Tunisia. Quando muore, in segno di espiazione, si chiede scusa ai discendenti, e gli si intitola una strada.

Articolo di Piero Ottone (giornalista di "la Repubblica". Sul settimanale Il venerdì di Repubblica tiene una rubrica intitolata Vizi & Virtù, da cui è tratto questo articolo)

lunedì 19 novembre 2007

Sete di Tech-House


Sete di Tech-House? ho qui il drink che fa per voi. Come al solito sono andato alla ricerca dei dischi più assurdi e più nascosti nel panorama della elettronica, ma questa volta la fatica di cercare è stata minima. Su Beatport.com è comparsa la nuova produzione di Anthony Collins, dj/producer francese emergente dal 2005 che si dedica spesso alla minimal, deeptech e tech-house. Si tratta dell'EP chiamato CANNIBALE della casa discografica Highgrade records. Le tracce dentro questo progetto sono tre di cui una è il remix da parte di Tom Clark della traccia principale. Se avete ascoltato la musica tech-House, in generale vi siete resi conto che col tempo si sta sempre più allontanando da quello che era il suo guscio primordiale.. (una TECHNO con i bpm della house) si sta sempre di più "abbuiando" con suoni sempre più pesanti, veloci e ripetitivi al massimo. Questo singolo si allontana dalla normalità, parte con suoni tipici della techno e si introduce piano piano nella Ambient creando una fusione perfetta; il trip è assicurato: è molto coinvolgente, piacevole da ballare e anche da ascoltare. Per la bolgia disumana la traccia "blablabla" cioè la terza, è esagerata. Provare per credere! Come sempre consiglio di ascoltare la preview nell'apposito portale di cui il link sopra... poi senza indugio consiglio ai dj che vogliono "spaccare" di proporlo in una serata Minimal come disco di respiro a metà della playlist. Al prossimo disco!!!!

Ah se volete partecipare allo scambio di opinioni, di produzioni underground, il blog e il forum sono gli spazi adatti per questo. COMMENTATE!!!
Buon ascolto a tutti!

sabato 17 novembre 2007

Che Giustizia Venga Fatta

Il Capo della Polizia Antonio Manganelli, è tornato a parlare sull'uccisione di Gabriele Sandri, il tifoso ucciso dall'agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, domenica scorsa...
Le parole di Manganelli sono parole dure nei confronti della polizia, sono parole che però chiedono giustizia...

Gabriele Sandri è stato vittima di una leggerezza imperdonabile, quindi questa vicenda chiede una risposta tempestiva e trasparente. Inoltre, il fatto che la vittima avesse o meno una pietra in tasca non cambia assolutamente le colpe della polizia". Queste sono le ultime dichiarazioni del prefetto Antonio Manganelli sulla morte di Gabriele alla stazione di servizio di Badia al Pino in provincia di Arezzo. Manganelli, ribadisce il dolore per quella morte, ma anche l'intenzione di assicurare la verità e giustizia per quanto avvenuto.

Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, ha invitato tutti a non strumentalizzare la vicenda. Giustamente ha dichiarato che la morte di suo fratello è una vicenda che non ha nulla a che fare con il calcio, con la violenza negli stadi, con gli ultras, e che quindi i "tifosi" (quelli non sono tifosi) che hanno trovato in questo fatto, la scusa per demolire città e compiere atti vandalici, hanno appunto strumentalizzato la vicenda per dare soddisfazione alle loro demenze mentali.

Cristaino, descrive il comportamente di Spaccarotella come: "È accaduto che un agente di polizia si è sentito in diritto di tirare fuori dalla fondina la pistola e sparare due proiettili verso un'autovettura. Si dall'inizio il questore di Arezzo ha dato una versione falsa dell'uccisione di Gabriele: non capisco perché lo abbia fatto, saranno problemi suoi.". Cristiano ha poi ribadito che i legali della famiglia non agiranno contro il questore di Arezzo, anche se le parole stesse del questore, nella conferenza di domenica scorsa, hanno ucciso Gabriele per la seconda volta. Conclude le sue dichiarazioni affermando che nelle tasche di Gabriele non sono stati trovati sassi ma microformazioni calcaree.

Dalle ultime puntualizzazioni, sembrerebbe che nella macchina nella quale è stato ucciso il tifoso laziale, siano stati ritrovati, pietre e coltelli... Perchè questa notizia è apparsa solo 6 giorni dopo il fatto?!? Perchè non è stato comunicato subito?!? Che sia vera o falsa la notizia, e partendo dal presupposto che non cambia le carte in tavola, sono queste le notizie che devono trapelare subito. Non è assolutamente una scusa per uccidere una persona, non scarica la responsabilità di Spaccarotella, ma per cronaca è giusto che questi fatti vengano portati alla luce SUBITO...

La paura è che queste pietre e coltelli ritrovati, possano essere l'alibi, come la famosa pietra che avrebbe deviato il colpo che uccise Carlo Giuliani (proprio oggi 50000 persone hanno manifestato a Genova per chiedere giustizia sui fatti del 2001). Quella famosa pietra sembrava la "colpevole" della morte di Carlo (poi menomale fu smentita questa versione)... Questi oggetti ritrovati nell'auto, NON DEVONO assolutamente deviare le colpe di chi ha commesso il fatto, come non successe con quella pietra famosa fin troppo toccata da mani non autorizzate (è un video molto duro, ma veritiero).

Aperto il Forum

DA OGGI E' APERTO IL FORUM "Quelli che... il Macchi" E' POSSIBILE DISCUTERE IN TEMPO REALE SU TANTISSIMI ARGOMENTI, CONOSCERE NUOVI STUDENTI, SCAMBIARE APPUNTI E TANTISSIME ALTRE COSE! ISCRIVETEVI E' FACILISSIMO!

venerdì 16 novembre 2007

Sempre Peggio...

A Modena pochi giorni fà, una giovane 16enne marocchina è stata travolta e uccisa da un autobus, il tutto, è stato ripreso (involontariamente) da un coetaneo compagno di scuola... Ora, cosa ha fatto secondo voi questo piccolo genio (c'è molto sarcasmo in questo "complimento") con questo video?!?!
L'HA MESSO SU YOUTUBE!!!!

Ora io mi chiedo, questo idiota con che coraggio ha fatto una cosa del genere?!?! Che sensibilità può avere una tale persona?!?!
Parliamo prima del fatto e poi successivamente traiamo le conclusioni...
Modena, 31/10/2007 ==> Sara Hamid, 16 anni, marocchina, schiacciata da un bus all'autostazione mentre tornava a casa, era una rappresentante di classe dell'Istituto d'Arte, molto attiva. Marocchina di seconda generazione, perfettamente inserita, molto stimata dai compagni. Nonostante queste costatazione, purtroppo esistono persone che vanno oltre al limite dell'immaginabile...

Questi ragazzi, hanno scattato foto alla compagna di scuola appena uccisa da un autobus. Mi dispiace essere duro, ma qui stiamo parlando non di una persona morta di infarto (è vero è una persona morta, ma "esteticamente" è assimilabile ad una persona che dorme), questa povera ragazza, a causa dell'urto, è stata decapitata, e dalla testa, essendo schiacciata, è fuoriuscito il cervello!!! COME SI FA A DIFFONDERE IMMAGINI SIMILI?!?! Quello che sbalordisce, è che quesi ragazzi, non si sono limitati a diffondere il video, ma hanno anche incoraggiato altri IDIOTI (perchè è quello che sono) con battute di derisione, come "dai, vai a vederla anche tu, ha la testa staccata", "è stupenda, è senza testa con il cervello spappolato".

Eugenio Sponzilli, preside dell'Istituto d'Arte di Modena, denuncia "l'agghiacciante degenerazione delle relazioni umane di molti adolescenti" impegnati, di fronte ad una compagna morta in strada, a usare i cellulari, filmare una scena macabra, "splatter" e scambiare battute ironiche. "Parecchi ragazzi mi hanno detto di sapere che quelle immagini sono finite su Internet. Non siamo riusciti a trovarle, tuttavia. Secondo me le hanno tolte quando hanno saputo che stavo per fare denuncia alla Polizia Postale, alla quale infatti mi sono rivolto. I ragazzi le hanno viste sui cellulari e forse sono finite anche su alcuni blog".
Un bullismo elettronico che non si ferma nemmeno davanti ad una morte orrenda. "Alcuni ragazzi a vedere quella scena sono svenuti o hanno pianto. Altri hanno riso davanti a quel cadavere scomposto. E c'erano parecchi studenti con zainetto in spalla che hanno fotografato e filmato i pezzi del cervello della loro compagna sparsi a terra. Una cosa scandalosa, incredibile. Mi chiedo cosa stia capitando ai nostri ragazzi, ormai molti di loro sono impermeabili a qualsiasi messaggio educativo". "Sono preoccupato, mi rendo conto che abbiamo fallito". La scuola non assolve più il suo compito: "I ragazzi ci prendono semplicemente per dei tecnici, non siamo più né maestri di vita né modelli. I ragazzi non hanno senso critico, ma tutti hanno un cellulare nuovo e costoso".

L'ultima pensante accusa effettuata dal preside, alla fine è una constatazione: "I nostri ragazzi ci sfuggono, vivono in un mondo inaccessibile sul quale non abbiamo potere".

Purtroppo le denunce effettuate dal preside, e da molte altre persone in ben altre situazioni, dipingono un quadro ben chiaro. Dagli episodi di bullismo agli episodi di "sexyschool", ma anche ad episodi di gravità estrema come quest'ultimo, sono la conferma che i ragazzi purtroppo sono veramente FòRI DI TESTA!

Non ci sono parole per definire questi bambini (anche se all'anagrafe hanno 16 anni, sono dei bambini), se non con la parola IDIOTI!

Risultati del Primo sondaggio!

Quante ore passi al Macchi?

Vince clamorosamente la voce : "Vado al Macchi e, nelle ore di buco, in Facoltà"![52%]

Al secondo posto si piazza "Macchi?"(Infami!!) seguito da "Tutti gli intervalli"!








Al Macchi sempre presenti!!!



Arrivederci al prossimo sondaggio!

"Ma mi faccia il piacere!"

Il Regolamento Didattico di Ateneo è chiaro:


Art6,Comma 8: Le date di svolgimento degli appelli d'esame di ciascun corso di insegnamento, di cui all'art. 4.3, devono essere pubblicate con almeno novanta giorni di anticipo rispetto all'inizio del periodo di esami.


Che a circa 35-40 giorni dallo scadere del termine, il 30% del corpo docente della Facoltà di Giurisprudenza di Pisa non pubblichi le date d' appello, è, ahimè, altrettanto chiaro.


Certo, ci sono sempre gli annosi e rilevanti problemi tecnico strutturali (mezzi e contanti), ma è vero anche che certi Professori, oltre a non volersi adattare alle "nuove" tecnologie(ormai strumenti ineliminabili dalle nostre vite, nonché fondamentali per il buon andamento dell' amministrazione della Facoltà) che impongo niente altro che una registrazione degli appelli via internet e l' utilizzo della mail assegnatagli dall' Università per ricevere/spedire comunicazioni, preferiscono pure rintracciare colpe nei modi di chi li critica per violazioni più che eclatanti del regolamento didattico, piuttosto che farsi una doverosa autocritica e assecondare chi fa richieste più che legittime.


Anche applicando un po' di "Buonsenso all' Italiana" (quello del compromesso facile, per intenderci), ritardi simili e da una fetta cosa rilevante del corpo docenti non sono in ogni caso accettabili.


"Dura Lex, sed Lex" dicevano i Romani.


Non abbiate remore a sollevare la questione e a chiedere rigore ai vostri docenti.Il Regolamento Didattico è dalla vostra parte.Fatelo rispettare.

In una Facoltà come la nostra, per giunta cosi prestigiosa, questo fatto non dovrebbe essere ritenuto ammissibile.



Se la Legge non si rispetta almeno dove si insegna, a che serve studiarla?

giovedì 15 novembre 2007

R.M.E. Recensione Musica Elettronica


I 3 Channels indossano gli abiti dei Catz n Dogz e lasciano il segno con il nuovo Extended Play: Catz n Dogz dell’etichetta Dirtybird. Partiamo all’origine quando in Polonia Deeop (Grzegorz Demianczuk) e Ketiov (Wojciech Taranczuk) si svegliarono una mattina del 2003 dopo le solite serate in discoteca a far girare i dischi. Si conoscevano già, perché avevano già lavorato insieme in vari locali come il Sonar o il Taras Cafè, ma quando Ketiov propose la fusione, Deeop non potè rifiutare e da quel giorno è stata la gioia per i nostri orecchi. I 3 Channels iniziano subito a mixare pezzi di artisti importanti ed emergenti come Koletzki , Pier Bucci, Claude Vonstroke, Mariel Ito e dal 2005 inizia la produzione ex novo di pezzi. Il primo lavoro è intitolato Split EP e risente molto della influenza techno che si aggirava per le lande nordiche nel 2004-2006 e questo singolo l’ha proprio presa piena di petto. Sono altri i dischi che i due hanno prodotto insieme ma farne un elenco è veramente un disturbo inutile perché lo hanno già fatto loro stessi nel loro Space.

Ora parliamo del nuovo Catz n Dogz. Per gli amanti della Tech- House da tremarella, da ballo sballo, questo EP è sicuramente una punta di diamante da ascoltare e riascoltare e poi inserire nella playlist per farla ballare a tutto il popolo. Le tracce sono tre: Fixation, A Chicken Affair Vynil version e Extndd version. La prima canzone ricorda la Tribal, ma solo per quanto riguarda il tamburo in accompagnamento, il resto è pura follia elettronica da far accapponare i capelli. In loop c’è la parola “fixation” che viene gestita in maniera superba prendendo le redini del pezzo e comandandolo a bacchetta; Poi si passa alla seconda traccia: qui si respira tech-house allo stato avanzato con flangers che partono da nord verso sud- est, nord ovest, e fanno da cornice alla introspezione avvolgente di questo pezzo. Non vorrei sembrare ridicolo ma questo pezzo mi ricorda molto una corsa a cavallo, se riuscite a immaginarla…

Per i djs che si reputano persone serie e che non sono vincolati alla vecchia e ormai dimenticata Put your Hands Up for Dertoit, questo EP è sicuramente da ascoltare e da proporre a mio avviso; starà a voi inserirla in un buchetto della playlist. Tenetevi forte perché è in arrivo un'altra recensione da SFOOOOOOOO!!!! Vi dice niente… Eurasia? Se sì, sarete già lì con le cuffie a manetta, sennò aspettate la prossima recensione, godimento assicurato.

You Tube Infestato Da Fascisti

Oggi sono andato su you tube, come faccio ormai quotidianamente da un anno a questa parte. Ho cercato documenti originali del fascismo, ho scritto la parola "MUSSOLINI" e tutto torna. Viene in prima pagina una serie di documentari luce con i discorsi di Mussolini Benito, interventi della nipote Alessandra a Porta a Porta, ma se vai ancora più giù... ta dà!!! Onore al duce! w il duce! viva i fasci! e chi più ne ha ce ne metta. C'è addirittura l'ippopotamo che canta faccetta nera... Siamo forse arrivati agli sgoccioli di una società italiana che non ha più valori e si aggrappa alle bugie del passato? siamo forse tornati indietro? siamo forse impazziti???? La cosa più sconvolgente è che le visualizzazioni dei documentari Luce messe insieme, non arrivano nemmeno a metà delle visite dei video dei NeoFascisti. Come se molti ragazzi vadano a gridare viva il duce senza sapere nemmeno chi fosse con esattezza. MOLTI DI QUESTI DISGRAZIATI NEOFASCISTI, NON SANNO CHE ESISTE UNA LEGGE IN ITALIA. Parlano tanto di ritorno alla legalità? Bene! Vediamo un po': Disposizione Transitoria XII della Costituzione Italiana "è vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partit fascista." Legge 645 del 1952 LEGGE SCELBA: si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista. Sanzioni Penali: Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità indicate nell'articolo 1 è punto con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000. Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Se il fatto riguarda idee o metodi razzisti, la pena è della reclusione da uno a tre anni e della multa da uno a due milioni. La pena è della reclusione da due a cinque anni e della multa da 1.000.000 a 4.000.000 di lire se alcuno dei fatti previsti nei commi precedenti è commesso con il mezzo della stampa. Si insomma la vedo un po' dura per questi fascistelli ignoranti, anche perchè Ignorantia legis non exscusat!!! IL PROBLEMA DI OGGI E' CHE FORSE NON DIAMO PESO A QUESTI MOVIMENTI SINGOLI DI REPRESSIONE VIOLENTA E RAZZISTA, CHE SE UNGIORNO DECIDESSE DI UNIRSI SOTTO UN UNICA BANDIERA SAREBBE UN GUAIO. COME DICE LA VENTURA, GUARDATEVI LE SPALLE!

Castriamoli!

Scusate il titolo molto diretto, ma a sentire certe notizie, a certe persone bisognerebbe aggravare la pena... Sentite questa...

Tassista 78enne violenta minore disabile: pena sospesa perché «il fatto è di lieve entità»

Il fatto è successo a Campobasso durante la giornata di oggi. Il vecchietto arzillo (e bastardo) ha violentato ripetutamente una minorenne disabile e con problemi psichici (che carogna) a Campomarino, in provincia di Campobasso, mentre l'accompagnava in taxi a scuola. Fino qui, la notizia può sembrare purtroppo normale, considerando che in Italia questi fatti osceni sono all'ordine del giorno.

Quello che stupisce, è che questa volta, non ci sarà detenzione (che poi con l'indulto di Clemente diventa irrisoria), questa volta la nostra Giustizia, si supera!!!!

Infatti per i giudici della Corte d'appello, però, il «fatto è di lieve entità» e l'uomo non sconterà la pena in carcere. M. B., tassista di 78 anni, è stato condannato in secondo grado a due anni di reclusione per violenza sessuale, ma ha ottenuto la sospensione della pena e non farà nemmeno un giorno in cella (almeno con l'indulto un paio se ne faceva). Per due mesi, durante il tragitto dall'abitazione della ragazza alla scuola, il tassista fermava il mezzo e la molestava negli androni di alcuni palazzi (che schifezza).

I giudici di Campobasso primo hanno ridotto a due anni la condanna di primo grado (di tre anni e otto mesi), dopo un'ora e mezzo di litigi in camera di consiglio, secondo quanto ha riferito il difensore del tassista, Antonio De Michele (UN SOGGETTO TALE è INDIFENDIBILE). Poi, hanno deciso di sospenderla. La sentenza ha suscitato molte polemiche tra i familiari della giovane violentata per due mesi da M. B.

Lo stesso avvocato difensore del tassista è stato colto di sorpresa dalla decisione dei giudici. «O si sarebbe dovuto assolvere il cliente non ritenendo valido il racconto e le accuse della ragazza - ha detto De Michele -, altrimenti si sarebbe dovuto confermare la condanna di primo grado. Liquidare invece un rapporto sessuale contro la volontà della giovane come “un fatto non grave” lascia perplessi».

A queste persone (premesso che l'età e la natura, purtroppo hanno già operato in questo senso), bisognerebbe operare una bella castrazione chimica, una volta effettuata quella, CE NE VORREBBE UNA FISICA, E SENZA ANESTESIA...

BASTARDI!!!