lunedì 3 dicembre 2007

Potremmo Definirlo Fair Play?!?


L'iniziativa della Fiorentina al termine della partita con l'Inter, sicuramente si... Quello che la Lega Calcio ha deciso, ASSOLUTAMENTE NO!

Al termine della partita di domenica tra Fiorentina e Inter, nonostante la sconfitta per 2 a 0, i giocatori della Fiorentina e il tecnico Prandelli si sono messi in fila all'ingresso del sottopassaggio che porta agli spogliatoi e hanno fatto ala applaudendo gli interisti e il loro allenatore. Un gesto SPLENDIDO, di vero e proprio FAIR PLAY, quella "cosa" che nel calcio, cerchiamo da anni ma che da anni non riusciamo a trovare! Il calcio come tutti sapete (speciamente in Italia) è tutto una rissa, uno scontro, un offesa, una truffa, quando va bene, sennò parliamo anche di morti e feriti...

Ho parlato di calcio, perchè se prendiamo per esempio il Rugby, è chiaro a tutti che questo sport di per se è molto "maschio" e "duro", ma per niente violento (come lo è il calcio)! La differenza tra sport maschio e violento, è che lo sport maschio è quello dove il contatto fisico fà parte del gioco (i giocatori di rugby, una volta finita la partita sono "maolati" come dopo un incidente stradale), lo sport violento, è quello schifo nel quale ci si picchia, si parla, ci si offende... Potrete vedere un giocatore di rugby, placcare un avversario in modo duro, ma non lo vedrete mai offendere o reagire ad un fallo troppo duro!

La gloriosissima Lega Calcio, vedendo questo gesto da parte della Fiorentina, non si è di certo lasciata scappare l'occasione di rovinare anche questo gesti, e ha ISTITUZIONALIZZATO LA FACCENDA e da gennaio, alla ripresa dei campionati dopo la pausa natalizia, sarà obbligatorio su tutti i campi di calcio italiani per la squadra di casa applaudire i giocatori avversari quando escono dal campo a fine partita, come avviene da due anni in serie D e da un secolo e mezzo nel rugby. Quello che però la Lega non ha capito, è che nel Rugby, questo avviene SPONTANEAMENTE, per appunto Fair Play, la Lega Rugby, non obbliga (da gennaio sarà obbligaorio nel calcio) i giocatori a fare questo gesto! Sono loro, che siccome vivono di principi sani e di sportività, che decidono di farlo!

L'idea è stata accolta con entusiasmo da tutti, Francesco Totti «Già mercoledì - in due dei tre recuperi della 12ma giornata, partite rinviate per la morte del tifoso della Lazio Gabriele Sandri, - sarebbe bello ripetere l'iniziativa», Tommaso Ghirardi del Parma «Tutto quello che è positivo può essere istituzionalizzato (non deve essere istituzinalizzato, deve essere spontaneo). Il rugby offre esempi di sportività che noi non abbiamo. Sarebbe costruttivo prendere spunto da quelle discipline che hanno valori sportivi superiori ai nostri», all'allenatore del Milan, Carlo Ancelotti «Va ripetuto su tutti i campi». Bedy Moratti, sorella del presidente dell'Inter e supertifosa nerazzurra, aveva osservato domenica a caldo: «Non credo che una cosa simile possa essere possibile a Milano. A San Siro basta un rigore, una decisione dubbia per scatenare reazioni. Però sarebbe davvero bello vederlo in ogni stadio».
Il presidente della Figc Giancarlo Abete: «Cerchiamo di lavorare tutti in questa direzione. La serie D ha già attuato questa iniziativa da due anni e ben vengano questo tipo di manifestazioni». Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ha detto: «È un'ottima iniziativa. Bisogna dare un'immagine nuova e una sensibilità nuova».

Andrea Lo Cicero, pilone della nazionale azzurra di rugby, ha però voluto puntualizzare una cosa giustissima: «Il terzo tempo del rugby è un'altra cosa». Nel rugby si definisce terzo tempo il ritrovo delle due squadre a fine partita per bere birra, ballare e scherzare insieme, dopo che la squadra che ha vinto applaude all'uscita gli avversari sconfitti (e guardate che lo fanno davvero, mica per finta). «Tutti vogliono far passare quanto successo a Firenze come una cosa di classe e stile. Deve invece essere una cosa normale. Mi fa piacere, comunque, che degli atleti inizino a prendere certe belle abitudini. Spero però che non arrivi un'istituzione calcistica a renderlo obbligatorio. Mi sembrerebbe una forzatura, farlo deve venire dai giocatori, in campo si vedono atleti che già si abbracciano, che si scambiano la maglia».

Detto e fatto: fine della spontaneità, ora è obbligatorio.

Ma lo sappiamo, siamo in Italia... Paese di avvoltoi e di cervelli (pochi, forse un tempo c'erano, adesso no)!

3 commenti:

KciN ha detto...

Sante parole!

Anonimo ha detto...

La lealtà non ha bisogno d'obblighi,se i nostri calciatori conoscessero questa dote forse ancora seguireiil calcio,un saluto da giorgiopartecipativo.myblog.it

Beca ha detto...

La fiorentina, con iniziative a tema, sta tentando di differenziarsi dalle altre realtà presenti nella serie a italiana!