Il Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, riunito il 17 luglio 2008, esprime la più assoluta contrarietà alle disposizioni riguardanti l’Università italiana contenute nel D.L. 112/08, in sintonia con la mozione dei Senati Accademici delle Università Toscane approvata all’unanimità in seduta congiunta.
Il drastico taglio delle risorse umane ed economiche rischia di risultare letale per la qualità dell’offerta didattica e per il futuro della ricerca scientifica.
Tale diminuzione delle risorse si accompagna, nel provvedimento, alla prospettata trasformazione degli Atenei in Fondazioni: una soluzione che, presentata come facoltativa, tenderà a risultare, per ragioni finanziarie, pressoché obbligata, facendo sì che molte Università si trovino costrette a tentare un improbabile reperimento di risorse esterne o, in alternativa, a scaricare le proprie difficoltà economiche sugli studenti. Si tratta di un mutamento che, trasformando le Università da Istituzioni culturali pubbliche in enti privati a connotazione patrimoniale, appare ispirato a logiche contrarie ai Principi costituzionali (art. 34: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto…”).
Pur riconoscendo la necessità di un improrogabile intervento finalizzato a migliorare l’attuale assetto del sistema universitario, il Consiglio giudica del tutto irragionevole l’adozione di misure che apparentemente colpiscono i rappresentanti del mondo accademico, ma in realtà producono ricadute ben più drammatiche sugli studenti e sulle loro famiglie. Il nuovo sistema, infatti, è destinato fatalmente a provocare un’indiscriminata riduzione dei corsi di laurea e l’incremento delle tasse universitarie: agli studenti meno abbienti sarà di fatto precluso l’accesso agli studi universitari.
Al fine di scongiurare la conversione in Legge del D.L. 112/08, il Consiglio di Facoltà chiede lo stralcio delle disposizioni che riguardano l’Università.
Sollecita un ampio dibattito con tutte le componenti dell’Ateneo, e in particolare con gli Studenti. Si propone di coinvolgere l’opinione pubblica e i rappresentanti degli Enti territoriali.
Si dichiara pronto, qualora le proprie richieste non trovino accoglimento, ad adottare forme di protesta anche le più radicali.
Ragazzi qui l' Università rischia il tracollo e, nell' indifferenza più assoluta dei media.Impegnamoci a diffondere e a creare movimento, che a settembre ci aspetteranno tempi non duri, durissimi.Ognuno dovrà fare la sua parte.
giovedì 24 luglio 2008
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15 commenti:
Che strano che sto governo dia contro la cultura pubblica a favore di quella per pochi (ricchi)...
Il Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa, riunito il 17 luglio 2008, esprime la più assoluta contrarietà alle disposizioni riguardanti l’Università italiana contenute nel D.L. 112/08, in sintonia con la mozione dei Senati Accademici delle Università Toscane ......
Cosigli di facoltà ? Senati accademici ?
ma pensassero a far funzionare i servizi per gli studenti, a gestire bene i fondi assegnati e a combattere l'assenteismo dei professori invece di sindacare le scelte del governo !!!
http://www.caffenero.ilcannocchiale.it/
Non ti cheti mai eh?Preferisci continuare a parlare a sproposito!
Apparte che siamo in Democrazia, ed ognuno è libero di esprimere opinioni..Come vedi, anche tu puoi chiaccherare in libertà, permettendoti il lusso di sputacchiare a destra ed a sinistra senza aver cognizione di causa il più delle volte.
Se tu conoscessi qual è la situazione a livello normativo, capiresti anche come mai c'è un tale tasso di assenteismo..
Detto questo è chiaro che dopo questa "stagione di lotta" Democratica tesa ad affermare il diritto all' Istruzione, il modello c.d. Baronale andrà completamente ripensato, sulla base di un impianto che tenga più di conto anche della componente precaria/ricercatrice.
Ognuno la pensa come vuole certamente..Ed è anche libero di limitarsi a ciarlare a vuoto..però alla fine spesse volte (e, se parliamo di assenteismo, avrei delle itneressanti tabelle di frequenza per quel che concerne la componente "politica" studentesca...) certe "frange" di certi movimenti studenteschi, che pure si prodigano a straparlare per farsi eleggere ed ottenre una vacua poltroncina, tendono a prendersi periodi di vacanza che iniziano con l' insediamento e finiscono con le elezioni..Periodi nei quali si premurano comunque di fare utilissimi sermoni dalla tastiera..Che vengono annche meno poi, quando diventano "governativi".Chissà perchè..Io una mia idea però, me la sono fatta..
In ogni caso, chi non vuol vedere vedrà, e alla fine ognuno fara i conti con ciò che ha fatto o detto e se ne dovrà assumere la responsabilità, in un senso o nell' altro.
cito nick
"...certe "frange" di certi movimenti studenteschi, che pure si prodigano a straparlare per farsi eleggere ed ottenre una vacua poltroncina, tendono a prendersi periodi di vacanza che iniziano con l' insediamento e finiscono con le elezioni..."
assolutamente daccordo con te su questa constatazione
x nick
se volete essere credibili dovrete distruggere il modello baronale (rosso) e la situazione normativa creata da quegli incapaci del centrosinistra e incominciare a far trottare i senati accademici e i consigli di facoltà.
altro che criticare il governo e chiedere altri soldi ! altro che soldi, la gente vi inseguirà coi forconi...
http://www.caffenero.ilcannocchiale.it/
Il modello baronale non penso abbia un determinato colore politico (e se ce l'ha la vedo dura che sia il rosso), comunque il punto, non è che l'università vuole altri soldi perché li vuole regalare ai baroni, ma perché il governo, con questa manovra, glieli sta togliendo, portando le stesse università a dover scegliere se con i pochi soldi a disposizione finanziare la didattica o la ricerca, oppure le costringere a sopprimere diversi corsi di laurea, ma la cosa più inquietante è che questa manovra da l'ok alla privatizzazione dell'università pubblica, grazie alla quale il governo risparmierebbe parecchi soldi (che sicuramente finiranno nelle tasche di chi è al potere) non dovendo più finanziare i progetti di ricerca e non dovendo più pagare tutti gli stipendi dei docenti, tutto ciò però deve essere pagato, e ciò verrà fatto dagli studenti (che già ora pagano parecchio) che vedrebbero le tasse più che raddoppiate, costringendo i meno abbienti ad abbadonare gli studi.
x Giova
Che la baronia sia prevalentemente rossa lo dimostra il fatto che hanno cacciato via dall'università perfino un papa, per non parlare di Fini e di altri esponenti della destra...
Poi come tu dici, le università hanno proliferato tanti corsi di laurea (clientelari) che gli studenti non ci si raccapezzano più e rischiano di abbandonare o di trovarsi tra le mani un pezzo di carta fasullo...
2 calci in culo a rettori e professori, altro che soldi a sti peracottari !!!
Guarda che la proliferazione dei corsi deriva, oltre che da una maggiore diversificazione e specializzazione di alcune discipline dovuta al progresso scientifico tecnologico, anche dal fatto che le università prendevano (grazie alla riforma Moratti) degli incentivi in funzione del numero di iscritti: + iscritti = + soldi => necessità di creare nuovi corsi per avere più iscritti.
In uno stato del primo mondo la cultura e la ricerca dovrebbero esser al primo posto negli investimenti della finanziaria, perchè senza investire sul futuro non si va da nessuna parte.
Quando non si sa dove prendere soldi si taglia alla scuola (sia governi di sinistra che di destra).. invece di rifinanziare missioni di guerra si potrebbero benissimo reinvestire in altre parti quei soldi.
con questo io vado in ferie. ci si becca fra 15 giorni... ciao ciao a tutti
o.t. Un grazie veramente di cuore per aver testimoniato la tua vicinanza in un momento per me speciale, non so come vista la rivoluzione che mi aspetta, ma spero di continuare a meritare la tua amicizia nella blogosfera con il mio piccolo spazio di Resistenza.
Ci puoi contare.
x nick
vuoi sostenere che la gestione delle università non spetta ai senati accademici, ai consigli di facoltà e ai rettori ?
a chi spetta la gestione economica e finanziaria dell'università ?
a chi spetta organizzare i corsi e gli altri servizi agli studenti ?
a chi spetta la gestione del personale tra cui controllare l'assenteismo dei professori ?
Se invece di criticare il governo che non centra nulla con questo chiamassi la guardia di finanza forse le cose cambierebbero...
Attuiamo un ultimo disperato tentativo di far capire quello che c'è scritto: il post critica il governo perché con il DL 112/08 taglia i finanziamenti all'università e alla ricerca (esempio: se prima ci davano 10, dopo ci daranno 2), oltre a consentire la privatizzazione dell'università per consentire allo stato di risparmiare e conseguentemente di buttarcelo bene bene nel didietro a noi studenti.
La critica mossa non è sugli sprechi passati (che purtroppo ci sono e vengono combattuti da alcune liste studentesche) ma sui tagli presenti e futuri.
La critica non è ai servizi inefficienti che (purtroppo, ma non sempre) ci sono, ma ai servizi per gli studenti che spariranno (e che faranno impennare le tasse) a causa dei tagli ai finanziamenti alle università fatti da questo DL voluto da questo governo.
Poi se vuoi continuare a non capire, affari tua!
Ascolta, te lo ripeto, non accetto lezioni da uno che l' impegno lo dà, quando va bene, alla tastiera.
Su queste cose ci lavoro tutto l' anno, per lo più a gratis e nonstante gli impegni.
L' ultima cosa che posso accettare è ricevere lezioni da uno che non sa di cosa parla e probabilmente non ha mai fatto una mazza a riguardo.
Non fate altro che rimediare figuracce qui dentro, a partire dalle sparate su De Magistris, alle cavolate su D'alema, e ora su questo.
Datevi una regolata ragazzini.
[ndr:Criticare qualcosa non vuol dire fregarsene di qualcos altro (come fate voi).
Usate cattiva logica , non andrete lontani cosi.
Questo, come tutti gli altri post off topic, verranno rimossi.]
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