mercoledì 20 febbraio 2008

Prove di Große Koalition?

La commissione di Vigilanza ha approvato due emendamenti identici, presentati dal Pd e dal Pdl, che hanno modificato il testo originario del regolamento per la par condicio, facendo si che fino al 10 marzo, nei Tg e nei programmi di approfondimento informativo della Rai, le forze politiche avranno diritto alla parità di trattamento ma non alla parità di accesso.

«C'è una maggioranza trasversale» ha affermato Beltrandi (relatore per questo provvedimento) «che sfregia la par condicio. C'è chi ha interesse a far in modo che i cittadini, in questa campagna elettorale, non possano scegliere liberamente le liste».

5 commenti:

Anonimo ha detto...

questo è un grosso pericolo che si corre, ci penso e ci ripenso in questi giorni e quando sento d'alema e veltroni che dicono "al massimo possiamo fare la riforma gentiloni in merito ai discorsi tv" mi gela il sangue....

nick visto il tuo commento sul finanziamento pubblico all'editoria ti consiglio di leggere ciò, mi spiace che di mezzo ci sia sempre lui però:

"Il Ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più.
Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati sanno, si chiama Udeur. L'Udeur, in quanto partito votato dall'1,4% degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico.
Si chiama 'Il Campanile', con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira circa 5.000 copie, ne distribuisce 1.500, che in realtà vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano il collega Marco Lillo dell'Espresso, che ha fatto un'inchiesta specifica, sia un edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un'altro nei pressi di Largo Arenula.
Dice ad esempio il primo:
'Da anni ne ricevo qualche copia. Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!'.
A che serve allora -direte voi- un giornale come quello?
Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa.
Ogni anno Il Campanile incassa 1.331.000 euro. E che fara' di tutti quei soldi, che una persona normale non vede in una vita intera di lavoro?
Insisterete ancora voi. Che fara'?
Anzitutto l'editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40.000 euro all'anno. Sapete con chi?
Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all'Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre lui, penserete!
Che c'entra? Se è bravo! Non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche.
Ma andiamo avanti.
Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente. Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile ha speso, nel 2005, 98.000 euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell'ordine.
Tra l'altro, Elio Mastella è appassionato di voli. Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di F1 di Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella, che ci faceva sull'aereo di Stato?
L'esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva!
Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile? Gli ultimi biglietti d'aereo (con allegato soggiorno) l'editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell'Udeur.
Siamo nell'aprile del 2006. Da allora -assicura l'editore- non ci sono più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.
Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l'inchiesta? Ve lo ricordate? Bene, proprio lui!
Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine.
Infatti Il Campanile ha speso 141.000euro per rappresentanza e 22.000euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti. Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro:
Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta.
Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di
cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per 2.000euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico.
Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l'angolo della villa del Ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il conto?
Al giornale Il Campanile, che sta a Roma. Miracoli dell'ubiquità.

La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale.
A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l'Inail, e a quanto è stata affittata all'editore, Clemente Mastella. Chi l'ha comprata, chiedete?
Due giovani immobiliaristi d'assalto:
Pellegrino ed Elio Mastella.


Mauro Montanari-Corriere d'Italia"

Anonimo ha detto...

Ecco, tanto per cambiare, noi cittadini mi sa che di ombrelli ne facciamo collezione...
Ciao Nick! :)

Anonimo ha detto...

Non voglio giustificare il provvedimento, anche perchè credo che la par condicio sia una buona legge ed essenziale fino a quando ci sarà Berlusconi e il suo conflitto di interessi in politica, ma la presenza di tutti questi partiti che corrono da soli vorrebbe dire che bertinotti, tabacci,mastella,santanchè,boselli, casini... dovrebbero tutti avere la stessa visibilità di Berlusconi e Veltroni.
Anche tecnicamente sarebbe difficile per i media riuscire a portare una parità di trattamento per tutte queste forze, diciamo la legge è stata fatta in un contesto bipolare ... e non cn 7 coalizioni - partiti e relativi candidati premier!!!
E non trovo nemmeno giusto che un Mastella 1% abbia a stessa visibilità di un Veltroni 31%!!!!No?!

Anonimo ha detto...

nessuno parte con percentuali già stabilite, la visibilità la si deve garantire a tutti, altrimenti si inculca nella mente della gente già di votare indirettamente per veltrusconi...so che è scomodo vedere mastella in tv o uno storace, ma questa è la democrazia e se la si vuol difendere non si possono fare ragionamenti di questo tipo....

Giova ha detto...

Secondo me la par condicio dovrebbe essere tolta, a condizione però che ci sia la legge sul conflitto d'interessi e una riforma seria sulle televisioni.

Comunque, secondo me, i politici dovrebbero apparire in TV solo in apposite trasmissioni tipo la "Tribuna politica" degli anni '70; e solo sulla TV pubblica, multando fortemente apparizioni di politici sulle TV private durante la campagna elettorale, multe che dovrebbero essere rivolte sia alla TV privata che al politico che c'è andato.