Per noi indecisi "di necessità", una buona occasione per dibattere.
Chi ci assicura che nelle vostre liste non compaia un altro De Gregorio? Franz da Milano
«In totale sono 122 i parlamentari che sono andati da una parte all'altra. Ma ricordatevi una cosa. Gesù Cristo ogni dodici ne cannava uno: Giuda. Io, che sono un povero Cristo, nel caso di De Gregorio posso dire di aver sbagliato. Ma questa volta le liste dell'Idv sono aperte a segmenti della società civile. Qualche caso: tutti parlano di lotta alla mafia, ma mentre qualcuno candida gente che mangia i cannoli per festeggiare una condanna, noi abbiamo candidato la baronessa Cordopatri, una che si è rifiutata di pagare il pizzo, e per questo davanti a lei hanno ammazzato il fratello: lei si è salvata perché si è inceppata la pistola. Per sostenere la battaglia sulla corretta informazione abbiamo candidato Beppe Giulietti, espressione diretta - attraverso Articolo 21 - di questa esigenza. Tutti parlano di difesa dei consumatori: noi abbiamo candidato Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef. Ah, abbiamo candidato anche un giovane "nero nero", una novità assoluta. Cosa significa? Significa che la lotta alla criminalità clandestina deve essere dura, senza però perdere di vista l'importanza dell'immigrazione: è immigrato anche Bill Gates. Il nostro candidato è un ragazzo del Congo, Jean Léonard Touadi: cinque lauree, 33 anni, assessore alle politiche giovanili del Comune di Roma, professore universitario: l'ho candidato al primo posto, nel Lazio. Sarà il primo nero in Parlamento, ma con le mani bianche bianche. Pulite pulite.
Smembramento: avanti così, Mediaset va smembrata.... Luigi, Torino
«Lo dico a suocera per far capire a nuora. Fanno bene Berlusconi e i suoi amici a preoccuparsi. Se noi dell'Idv stiamo in Parlamento, su temi come il conflitto di interessi e la legge sulle telecomunicazioni tutti i giorni gli soffieremo sulle orecchie. Ma non perché ce l'abbiamo con Berlusconi. In uno stato di diritto, però, le regole e le leggi vanno rispettate da tutti. Che la legge sulle telecomunicazioni italiana sia illegittima lo dice la Corte Costituzionale italiana, lo dice la Corte di Giustizia europea che ha condannato lo Stato italiano perché non ha adeguato la sua legislazione alle direttive europee. E aggiunge che se non lo farà, pagherà 400 mila euro al giorno. Sai quante infrastrutture ci fai, con quei soldi? Questa cosa voglio ripeterla non solo all'avversario del Pdl, ma anche all'amico Veltroni: non possiamo far finta che il tema del conflitto di interessi e quello delle telecomunicazioni non ci sia per fare una campagna elettorale soft! Sono temi di cui bisogna occuparsi nei primi 100 giorni, perché ce lo ordina l'Europa. Se volete che questi temi siano affrontati in Parlamento, il voto all'Idv è una garanzia di continuità, non di oblio».
Dietro la sua decisione di frenare su Mediaset c’è la paura dei poteri forti? Karlo da Vercelli
«La rete a Mediaset va tolta perché lo dice la Corte di Giustizia europea. Fino ad oggi Mediaset ha giocato con le istituzioni facendo o facendosi fare delle leggi per non ottemperare a questo ordine. È un comportamento che risale ai tempi di Craxi. Una volta Craxi tornò addirittura da Londra per fare un decreto ad hoc. Conflitto di interessi: ci sono situazioni che inceppano la espressione democratica e lo stato di diritto in un Paese. L'Idv vuole che questi temi siano affrontanti dal Parlamento, non che vengano raggirati. Per questo votare noi o il Pd non è la stessa cosa: è votare la stessa coalizione, è votare lo stesso candidato leader, è votare lo stesso programma ma soprattutto è votare qualcuno che quando va in Parlamento fa sul serio. Quando c'era l'indulto, io stavo fuori con il megafono in mano a dire: «State attenti, state facendo una stupidaggine». Altro esempio. Stamattina il giudice di Milano ha disposto di proseguire per il processo per la vicenda Abu Omar. È una vita che io sollecito il governo su questo punto. E oggi il giudice ha deciso di proseguire anche contro la volontà del governo. Su alcuni temi non si è né di destra, né di sinistra: si è dalla parte della legge. Conflitto di interessi nei primi 100 giorni? S'ha da fare! Soffieremo anche a Veltroni...
Oramai mi sembra irrisolvibile la questione del conflitto di interessi, poiché da sondaggi (che mi sono pervenuti da vie traverse) il 60% dei parlamentari sarebbero in conflitto di interessi essendo titolari di azioni o partecipazioni nelle maggiori attività italiane. Cosa propone?
«Il tema è molto radicale, non riguarda solo Berlusconi. Il problema sta soprattutto quando si prendono decisioni di tipo governativo, ma non v'è dubbio che ci sono decisioni anche di tipo legislativo. Faccio un esempio: quando un giudice chiede di intercettare, di perquisire o di arrestare un parlamentare, non lo può fare direttamente ma deve chiedere l'autorizzazione alla Camera. Riflettete bene: se un giudice scopre che un parlamentare ha un bel conto all'estero (a proposito, lo sapete che ci sono tre o quattro candidati con i conti in Liechtenstein?) potrebbe avere l'esigenza di procedere con una intercettazione, o una perquisizione. Se si tratta di un cittadino normale lo può fare, se si tratta di un parlamentare deve andare in Parlamento per chiedere il permesso. Il Parlamento deve votare, ma tra le persone che votano c'è anche la persona coinvolta. Quando io sono stato indagato, la prima cosa che ho fatto è stata quella di correre per farmi processare. Ovviamente è una cosa che si fa se uno è innocente. Sennò vai in Parlamento e ti fai una legge per non farti processare...
Perché non preparate un manifesto con i nomi dei politici condannati presenti nelle liste elettorali del Senato e della Camera dei Deputati con le relative condanne inflitte? Mario Bertini Bellinzago Lomb. Mi
«Lo stiamo facendo. È un'operazione complessa. Stiamo raccogliendo tutti i dati, li stiamo analizzando e stiamo facendo uno specchietto con nomi, cognomi e relative condanne. Lo metteremo sulla Rete, sul blog www.antoniodipietro.it. Per mettere i manifesti ci vogliono un paio di milioni di euro. Bisogna chiedere a Berlusconi...».
Il primo impegno in caso di vittoria? Lorenzo, Milano (il moderatore aggiunge: il primo impegno da ipotetico ministro della Giustizia?)
«Alle scorse elezioni, stavano parlando due signori, ed io ero in mezzo. Un signore dice: ma perché Di Pietro non ha fatto il ministro della Giustizia? Risponde l'altro: perché magari poi funzionava pure. Al di là della battuta, il ministro della Giustizia che c'era discuteva di massimi sistemi. Se io fossi ministro della Giustizia farei 5 cose, che si possono fare in un quarto d'ora: aumento del 30% delle risorse finanziarie a favore del comparto sicurezza (polizia, carabinieri e guardia di finanza), con contestuale riduzione del finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali di partito che ammonta a centinaia di milioni di euro l'anno. Quest'anno il 20% del finanziamento pubblico grazie al nostro emendamento lo abbiamo tolto ai partiti e destinato all'edilizia carceraria e pubblica. Ma voi lo sapete che le forze dell'ordine non hanno i soldi per la benzina? Mio figlio è un poliziotto, da quando si è sposato è ingrassato. Ma il pantalone glielo cambiano ogni 3 anni. Sapete che significa? Che il poliziotto non può correre dietro al ladro perché gli si rompono i pantaloni. Questi paradossi vanno detti. Seconda proposta: aumento del 30% del personale para-giudiziario. Ogni giorno il 60% dei processi viene rinviato o va a monte perché mancano i cancellieri, i messi notificatori, i segretari d'udienza. Dove si prende questo personale? Basta spostare il personale che sta in tutti quegli enti inutili che devono essere tolti di mezzo. Gli esuberi di Alitalia da mettere in cassa integrazione? Ma mandateli a fare gli assistenti nelle aule di giustizia! Terza proposta: la riqualificazione del personale di polizia. Attualmente il 25%-30% del personale di polizia, carabinieri e Gdf fa scorte, timbri sui passaporti, attività amministrative: no, va mandato in mezzo alla strada, a correre dietro i delinquenti. Poi ci sono due proposte un po' più sostanziose: tre gradi di giudizio? Succede solo in Italia. Con il processo accusatorio, ne bastano due, con eliminazione dell'appello. E bisogna abrogare la ex Cirielli che accorcia i tempi della prescrizione: questa legge ad personam che Berlusconi si è fatto fare perché gli faceva comodo (come a qualcuno del centrosinistra) va tolta di mezzo. Il nostro impegno è fare in modo che una volta che il giudice decide il rinvio a giudizio, il processo termina con la sentenza, si interrompe la prescrizione. Così finisce questa commedia di chiedere continuamente il rinvio. Gli avvocati del 2000 sono particolari: si dice "processo rinviato mezzo salvato". Lo scopo principale degli avvocati ormai è quello di arrivare alla prescrizione. Io credo che chi è innocente deve essere assolto subito, chi è colpevole deve essere condannato subito, e chi è condannato deve andare in galere; e a tal proposito il giudice dovrebbe poter disporre l'anticipazione di pena in caso di un fatto grave e prove accertate. Prendete il caso del pirata della strada di Roma: il giudice mica è matto, che gli ha dato i domiciliari. È la legge che lo prevede. Se invece fosse prevista l'esecuzione anticipata della pena in attesa del processo per direttissima, vedi poi quello come guida piano. Mica perché sono io giustizialista. All'estero funziona così».
Se sarà eletto e dovesse rifare il ministro, rifarebbe ancora quella cosa per me inconcepibile di autosospendersi da ministro e manifestare contro il governo per poi rientrare al governo? Se si con quale logica istituzionale e di buon senso può giustificare un simile comportamento? Francesco- Padova
«La questione è la seguente: non il governo, ma in Parlamento alcuni partiti avevano deciso di fare l'indulto, e altri di non farlo. Io non mi sono messo contro il governo. Io da cittadino contestavo l'indulto deciso dal Parlamento, provvedimento voluto da maggioranza e opposizione. Ricordo chi non lo voleva: Lega, An e Italia dei Valori. Tutti gli altri hanno detto sì. Io per poter manifestare da cittadino la mia contrarietà, non potevo farlo da ministro. Per questo mi sono autosospeso. Se un giorno non condividessi un provvedimento del governo, mi dimetterei».
Egregio Dott. Di Pietro, ritengo che il suo partito sia l'unica vera alternativa per salvare il nostro paese dal baratro e le chiedo,essendo questo un tema che mi sta particolarmente a cuore, cosa intendete fare riguardo alle coppie di fatto? Riuscirete a superare lo scoglio della Chiesa cattolica? Marco Foligno(Pg)
«Ho molto rispetto per la Chiesa cattolica, pensate che da ragazzino ho fatto il seminarista. Ma ho capito una cosa per esperienza diretta e per le esperienze dei miei familiari: io credo nella Chiesa delle persone che vanno a fare solidarietà, di chi si occupa dei disperati; credo molto meno nella Chiesa dei porporati che predicano bene e razzolano male. Questa Chiesa che dice "votate i partiti che difendono questi diritti" senza vedere quali sono le persone dietro quei partiti. Basti pensare a tutti quei politici che difendono la famiglia naturale e il matrimonio, e poi di famiglie ne hanno quattro o cinque. E a proposito della Chiesa, vogliamo parlare degli scandali sulla pedofilia? Quando ricevo un messaggio e una parola che viene dal vangelo, cerco di farlo mio e se sbaglio mi pento; ma non posso accettare che la Chiesa sostituisca lo Stato laico. In Parlamento difenderò i diritti di tutti: se due persone si vogliono bene, che cosa interessa a me se sono omosessuali, eterosessuali o transgender?».
Sono uno di quei tanti indecisi, cosa propone il Partito di Di Pietro per la famiglia? Come si fa a convivere con i radicali? Francesco Brescia
«Io ho lavorato con la Bonino al governo: è una persona come me. A volte mi ha convinto, a volte no. Qualcuno di loro (i radicali, ndr) viene dalla luna, ha fatto bene Veltroni a mettere paletti ben chiari. E comunque, noi dell'Idv ci presentiamo col nostro simbolo, loro no. Gli accordi se li vede Veltroni. Ci tengo a dire che l'Idv ha un suo simbolo, che si vede sul mio blog o sul sito www.italiadeivalori.it. Il voto all'Idv non è un voto contro, votare Idv significa sostenere Veltroni premier ma scegliere anche la specificità di chi non molla. Qualcuno diceva: resistere, resistere, resistere. Ora più che mai...»
È favorevole al nucleare? Edoardo, Pe
Chi ci assicura che nelle vostre liste non compaia un altro De Gregorio? Franz da Milano
«In totale sono 122 i parlamentari che sono andati da una parte all'altra. Ma ricordatevi una cosa. Gesù Cristo ogni dodici ne cannava uno: Giuda. Io, che sono un povero Cristo, nel caso di De Gregorio posso dire di aver sbagliato. Ma questa volta le liste dell'Idv sono aperte a segmenti della società civile. Qualche caso: tutti parlano di lotta alla mafia, ma mentre qualcuno candida gente che mangia i cannoli per festeggiare una condanna, noi abbiamo candidato la baronessa Cordopatri, una che si è rifiutata di pagare il pizzo, e per questo davanti a lei hanno ammazzato il fratello: lei si è salvata perché si è inceppata la pistola. Per sostenere la battaglia sulla corretta informazione abbiamo candidato Beppe Giulietti, espressione diretta - attraverso Articolo 21 - di questa esigenza. Tutti parlano di difesa dei consumatori: noi abbiamo candidato Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef. Ah, abbiamo candidato anche un giovane "nero nero", una novità assoluta. Cosa significa? Significa che la lotta alla criminalità clandestina deve essere dura, senza però perdere di vista l'importanza dell'immigrazione: è immigrato anche Bill Gates. Il nostro candidato è un ragazzo del Congo, Jean Léonard Touadi: cinque lauree, 33 anni, assessore alle politiche giovanili del Comune di Roma, professore universitario: l'ho candidato al primo posto, nel Lazio. Sarà il primo nero in Parlamento, ma con le mani bianche bianche. Pulite pulite.
Smembramento: avanti così, Mediaset va smembrata.... Luigi, Torino
«Lo dico a suocera per far capire a nuora. Fanno bene Berlusconi e i suoi amici a preoccuparsi. Se noi dell'Idv stiamo in Parlamento, su temi come il conflitto di interessi e la legge sulle telecomunicazioni tutti i giorni gli soffieremo sulle orecchie. Ma non perché ce l'abbiamo con Berlusconi. In uno stato di diritto, però, le regole e le leggi vanno rispettate da tutti. Che la legge sulle telecomunicazioni italiana sia illegittima lo dice la Corte Costituzionale italiana, lo dice la Corte di Giustizia europea che ha condannato lo Stato italiano perché non ha adeguato la sua legislazione alle direttive europee. E aggiunge che se non lo farà, pagherà 400 mila euro al giorno. Sai quante infrastrutture ci fai, con quei soldi? Questa cosa voglio ripeterla non solo all'avversario del Pdl, ma anche all'amico Veltroni: non possiamo far finta che il tema del conflitto di interessi e quello delle telecomunicazioni non ci sia per fare una campagna elettorale soft! Sono temi di cui bisogna occuparsi nei primi 100 giorni, perché ce lo ordina l'Europa. Se volete che questi temi siano affrontati in Parlamento, il voto all'Idv è una garanzia di continuità, non di oblio».
Dietro la sua decisione di frenare su Mediaset c’è la paura dei poteri forti? Karlo da Vercelli
«La rete a Mediaset va tolta perché lo dice la Corte di Giustizia europea. Fino ad oggi Mediaset ha giocato con le istituzioni facendo o facendosi fare delle leggi per non ottemperare a questo ordine. È un comportamento che risale ai tempi di Craxi. Una volta Craxi tornò addirittura da Londra per fare un decreto ad hoc. Conflitto di interessi: ci sono situazioni che inceppano la espressione democratica e lo stato di diritto in un Paese. L'Idv vuole che questi temi siano affrontanti dal Parlamento, non che vengano raggirati. Per questo votare noi o il Pd non è la stessa cosa: è votare la stessa coalizione, è votare lo stesso candidato leader, è votare lo stesso programma ma soprattutto è votare qualcuno che quando va in Parlamento fa sul serio. Quando c'era l'indulto, io stavo fuori con il megafono in mano a dire: «State attenti, state facendo una stupidaggine». Altro esempio. Stamattina il giudice di Milano ha disposto di proseguire per il processo per la vicenda Abu Omar. È una vita che io sollecito il governo su questo punto. E oggi il giudice ha deciso di proseguire anche contro la volontà del governo. Su alcuni temi non si è né di destra, né di sinistra: si è dalla parte della legge. Conflitto di interessi nei primi 100 giorni? S'ha da fare! Soffieremo anche a Veltroni...
Oramai mi sembra irrisolvibile la questione del conflitto di interessi, poiché da sondaggi (che mi sono pervenuti da vie traverse) il 60% dei parlamentari sarebbero in conflitto di interessi essendo titolari di azioni o partecipazioni nelle maggiori attività italiane. Cosa propone?
«Il tema è molto radicale, non riguarda solo Berlusconi. Il problema sta soprattutto quando si prendono decisioni di tipo governativo, ma non v'è dubbio che ci sono decisioni anche di tipo legislativo. Faccio un esempio: quando un giudice chiede di intercettare, di perquisire o di arrestare un parlamentare, non lo può fare direttamente ma deve chiedere l'autorizzazione alla Camera. Riflettete bene: se un giudice scopre che un parlamentare ha un bel conto all'estero (a proposito, lo sapete che ci sono tre o quattro candidati con i conti in Liechtenstein?) potrebbe avere l'esigenza di procedere con una intercettazione, o una perquisizione. Se si tratta di un cittadino normale lo può fare, se si tratta di un parlamentare deve andare in Parlamento per chiedere il permesso. Il Parlamento deve votare, ma tra le persone che votano c'è anche la persona coinvolta. Quando io sono stato indagato, la prima cosa che ho fatto è stata quella di correre per farmi processare. Ovviamente è una cosa che si fa se uno è innocente. Sennò vai in Parlamento e ti fai una legge per non farti processare...
Perché non preparate un manifesto con i nomi dei politici condannati presenti nelle liste elettorali del Senato e della Camera dei Deputati con le relative condanne inflitte? Mario Bertini Bellinzago Lomb. Mi
«Lo stiamo facendo. È un'operazione complessa. Stiamo raccogliendo tutti i dati, li stiamo analizzando e stiamo facendo uno specchietto con nomi, cognomi e relative condanne. Lo metteremo sulla Rete, sul blog www.antoniodipietro.it. Per mettere i manifesti ci vogliono un paio di milioni di euro. Bisogna chiedere a Berlusconi...».
Il primo impegno in caso di vittoria? Lorenzo, Milano (il moderatore aggiunge: il primo impegno da ipotetico ministro della Giustizia?)
«Alle scorse elezioni, stavano parlando due signori, ed io ero in mezzo. Un signore dice: ma perché Di Pietro non ha fatto il ministro della Giustizia? Risponde l'altro: perché magari poi funzionava pure. Al di là della battuta, il ministro della Giustizia che c'era discuteva di massimi sistemi. Se io fossi ministro della Giustizia farei 5 cose, che si possono fare in un quarto d'ora: aumento del 30% delle risorse finanziarie a favore del comparto sicurezza (polizia, carabinieri e guardia di finanza), con contestuale riduzione del finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali di partito che ammonta a centinaia di milioni di euro l'anno. Quest'anno il 20% del finanziamento pubblico grazie al nostro emendamento lo abbiamo tolto ai partiti e destinato all'edilizia carceraria e pubblica. Ma voi lo sapete che le forze dell'ordine non hanno i soldi per la benzina? Mio figlio è un poliziotto, da quando si è sposato è ingrassato. Ma il pantalone glielo cambiano ogni 3 anni. Sapete che significa? Che il poliziotto non può correre dietro al ladro perché gli si rompono i pantaloni. Questi paradossi vanno detti. Seconda proposta: aumento del 30% del personale para-giudiziario. Ogni giorno il 60% dei processi viene rinviato o va a monte perché mancano i cancellieri, i messi notificatori, i segretari d'udienza. Dove si prende questo personale? Basta spostare il personale che sta in tutti quegli enti inutili che devono essere tolti di mezzo. Gli esuberi di Alitalia da mettere in cassa integrazione? Ma mandateli a fare gli assistenti nelle aule di giustizia! Terza proposta: la riqualificazione del personale di polizia. Attualmente il 25%-30% del personale di polizia, carabinieri e Gdf fa scorte, timbri sui passaporti, attività amministrative: no, va mandato in mezzo alla strada, a correre dietro i delinquenti. Poi ci sono due proposte un po' più sostanziose: tre gradi di giudizio? Succede solo in Italia. Con il processo accusatorio, ne bastano due, con eliminazione dell'appello. E bisogna abrogare la ex Cirielli che accorcia i tempi della prescrizione: questa legge ad personam che Berlusconi si è fatto fare perché gli faceva comodo (come a qualcuno del centrosinistra) va tolta di mezzo. Il nostro impegno è fare in modo che una volta che il giudice decide il rinvio a giudizio, il processo termina con la sentenza, si interrompe la prescrizione. Così finisce questa commedia di chiedere continuamente il rinvio. Gli avvocati del 2000 sono particolari: si dice "processo rinviato mezzo salvato". Lo scopo principale degli avvocati ormai è quello di arrivare alla prescrizione. Io credo che chi è innocente deve essere assolto subito, chi è colpevole deve essere condannato subito, e chi è condannato deve andare in galere; e a tal proposito il giudice dovrebbe poter disporre l'anticipazione di pena in caso di un fatto grave e prove accertate. Prendete il caso del pirata della strada di Roma: il giudice mica è matto, che gli ha dato i domiciliari. È la legge che lo prevede. Se invece fosse prevista l'esecuzione anticipata della pena in attesa del processo per direttissima, vedi poi quello come guida piano. Mica perché sono io giustizialista. All'estero funziona così».
Se sarà eletto e dovesse rifare il ministro, rifarebbe ancora quella cosa per me inconcepibile di autosospendersi da ministro e manifestare contro il governo per poi rientrare al governo? Se si con quale logica istituzionale e di buon senso può giustificare un simile comportamento? Francesco- Padova
«La questione è la seguente: non il governo, ma in Parlamento alcuni partiti avevano deciso di fare l'indulto, e altri di non farlo. Io non mi sono messo contro il governo. Io da cittadino contestavo l'indulto deciso dal Parlamento, provvedimento voluto da maggioranza e opposizione. Ricordo chi non lo voleva: Lega, An e Italia dei Valori. Tutti gli altri hanno detto sì. Io per poter manifestare da cittadino la mia contrarietà, non potevo farlo da ministro. Per questo mi sono autosospeso. Se un giorno non condividessi un provvedimento del governo, mi dimetterei».
Egregio Dott. Di Pietro, ritengo che il suo partito sia l'unica vera alternativa per salvare il nostro paese dal baratro e le chiedo,essendo questo un tema che mi sta particolarmente a cuore, cosa intendete fare riguardo alle coppie di fatto? Riuscirete a superare lo scoglio della Chiesa cattolica? Marco Foligno(Pg)
«Ho molto rispetto per la Chiesa cattolica, pensate che da ragazzino ho fatto il seminarista. Ma ho capito una cosa per esperienza diretta e per le esperienze dei miei familiari: io credo nella Chiesa delle persone che vanno a fare solidarietà, di chi si occupa dei disperati; credo molto meno nella Chiesa dei porporati che predicano bene e razzolano male. Questa Chiesa che dice "votate i partiti che difendono questi diritti" senza vedere quali sono le persone dietro quei partiti. Basti pensare a tutti quei politici che difendono la famiglia naturale e il matrimonio, e poi di famiglie ne hanno quattro o cinque. E a proposito della Chiesa, vogliamo parlare degli scandali sulla pedofilia? Quando ricevo un messaggio e una parola che viene dal vangelo, cerco di farlo mio e se sbaglio mi pento; ma non posso accettare che la Chiesa sostituisca lo Stato laico. In Parlamento difenderò i diritti di tutti: se due persone si vogliono bene, che cosa interessa a me se sono omosessuali, eterosessuali o transgender?».
Sono uno di quei tanti indecisi, cosa propone il Partito di Di Pietro per la famiglia? Come si fa a convivere con i radicali? Francesco Brescia
«Io ho lavorato con la Bonino al governo: è una persona come me. A volte mi ha convinto, a volte no. Qualcuno di loro (i radicali, ndr) viene dalla luna, ha fatto bene Veltroni a mettere paletti ben chiari. E comunque, noi dell'Idv ci presentiamo col nostro simbolo, loro no. Gli accordi se li vede Veltroni. Ci tengo a dire che l'Idv ha un suo simbolo, che si vede sul mio blog o sul sito www.italiadeivalori.it. Il voto all'Idv non è un voto contro, votare Idv significa sostenere Veltroni premier ma scegliere anche la specificità di chi non molla. Qualcuno diceva: resistere, resistere, resistere. Ora più che mai...»
È favorevole al nucleare? Edoardo, Pe
«Oggi credo sia inutile: ci sono tante altre possibilità di creare energia. A cominciare dalle biomasse e arrivando alla solare e all'eolica».
Lei ha ancora fiducia negli italiani? Anche se gli si dimostra chiaramente che un politico ha rubato questi continuano a votarlo. Cosa si può fare per smuovere la coscienza di un popolo? Nicola da Vigevano
«Questo me lo sono chiesto anche io. Io credo che il motivo sia la disinformazione. Per questo noi lavoriamo per la creazione di una informazione indipendente, in modo che il cittadino sappia esattamente come stanno le cose e quindi giudicare. Oggi come oggi non venite informati. Per voi Ciarrapico è solo un fascista che ha detto quel che ha detto del fascismo. Per me è anche un pluricondannato che stava ai servizi sociali, a sette anni di carcere, e che adesso se ne va in Parlamento. Capisci a me!!!»
Lei ha ancora fiducia negli italiani? Anche se gli si dimostra chiaramente che un politico ha rubato questi continuano a votarlo. Cosa si può fare per smuovere la coscienza di un popolo? Nicola da Vigevano
«Questo me lo sono chiesto anche io. Io credo che il motivo sia la disinformazione. Per questo noi lavoriamo per la creazione di una informazione indipendente, in modo che il cittadino sappia esattamente come stanno le cose e quindi giudicare. Oggi come oggi non venite informati. Per voi Ciarrapico è solo un fascista che ha detto quel che ha detto del fascismo. Per me è anche un pluricondannato che stava ai servizi sociali, a sette anni di carcere, e che adesso se ne va in Parlamento. Capisci a me!!!»
a cura di Germano Antonucci
3 commenti:
oddio ma che capelli sono?
capisci a me! il mio compaesano la sa lunga
DiPietro è molto amato anche nei paraggi di A.N. ,sapete?
E' un ex missino;era in ottimi rapporti con l'Onorevole Tremaglia.
Se non fosse per Berlusconi,starebbe in A.N...
Alla festa dell'IDV , quest'estate, non c'era Veltroni e nessun altro big della sinistra, in compenso c'erano Alemanno, Larussa in amoroso colloquio.
Se il governo Prodi fosse resistito,chissà,forse oggi ,l'IDV sarebbe alleata con A.N.
caffenero.ilcannocchiale.it
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