Il 24 novembre, il maresciallo capo dell'Esercito, Daniele Paladini, 35 anni, rimane ucciso durante un attentato suicida rivendicato dai Talebani, durante la cerimonia di inaugurazione di un ponte costruito a Kabul, grazie al contributo degli ingegneri italiani. Un Kamikaze si fa esplodere, e l'ennesimo "nostro" militare rimane ucciso, insieme ad altri 9 civili afghani, 6 di quali erano bambini. Altri 3 militari italiani sono rimasti feriti ma non in modo grave...
I soldati del contingente italiano erano intervenuti alla cerimonia con il preciso compito di garantire l'ordine pubblico. L'attentato è avvenuto alle 10 circa (in Italia erano le 6:30 circa). Proprio in quelli istanti, si era appena dato il via all'inaugurazione, quindi centinaia di persone erano ad assistere alla cerimonia. In teoria, l'attentatore avrebbe dovuto raggiungere una zona diversa da quella nella quale è avvenuta l'esplosione, così da provocare ancora più vittime e più danni, rischiando di attuare una vera e propria strage. Se questo non è successo, è solo grazie ai nostri militari che, insospettiti dal comportamento dell'attentatore (sembra un Pakistano), si sono avvicinati cercando delucidazioni. Alla vista dei militari, il Kamikaze, si sarebbe fatto esplodere, coinvolgendo nella deflagrazione le persone che si trovavano in quel momento più vicine a lui (fortunatamente poche). Tutti i feriti sono stati trasportati, con gli elicotteri dell'Isaf (International Security Assistance Force), negli ospedali della zona.
Proprio Daniele Paladini, sarebbe stato il primo ad avvicinarsi al sospetto perchè pare che avesse capito le intenzioni del mentecatto, e causa l'estrema vicinanza è rimasto ucciso, dalle schegge causate dalla deflagrazione. Vorrei soffermarmi su questo gesto di Paladini... avrebbe potuto scappare e allontanarsi, menter la prima cosa che ha fatto è stata quella di gettarsi (testimoninaze dei feriti) per cercare di evitare la strage... Grazie al lui, questa è stata scongiurata...
Romano Prodi, ha sottolineato che «l'eroico sacrificio del maresciallo capo Daniele Paladini, caduto in Afghanistan per impedire che il gesto ignobile di un kamikaze provocasse danni ancora più gravi tra la popolazione civile, è in questo momento il mio pensiero più forte e doloroso, ma che onora il comportamento del nostro connazionale».
In Afghanistan, sono attualmente 2290, i militari italiani dislocati, di cui 2.160 impegnati proprio nella missione Isaf. E' il secondo contingente per numero di militari impiegati, dopo quello operativo in Libano, nella missione Unifil, che vede coinvolti 2.450 militari, mentre in Iraq la presenza italiana si limita oggi ad un'ottantina di elementi specializzati che hanno compiti di consulenza, formazione e addestramento.
Probabilmente in seguito a questo gesto, verrà consegna la medaglia al Valor Militare... Ha una sola pecca questa medaglia... Che la riceve la famiglia e mai te di persona...
3 commenti:
Purtroppo questo genere di onorificenze sono quasi sempre alla memoria.
ciao
joe.d
Trovo giusto aver lasciato spazio nel nostro blog ad un evento come questo. Mi riempie di orgoglio pensare che in Italia ci sono anche persone come questo maresciallo capo che credono ciecamente in ciò che fanno e che danno la vita per salvarne altre. Un esempio davvero per tutti noi.
Chiunque voglia comunque dire la sua e partecipare a un confronto sul nostro forum è stata aperta una discussione inerente al tema. Saremmo ben lieti di vedere una grande partecipazione. Ciao a tutti...
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