martedì 17 giugno 2008

Più libertà per tutti!

"E’ assolutamente peculiare che il governo nella nuova normativa sulle intercettazioni, pensando forse ai reati di pedofilia ed alle relative, frequenti, indagini penali, si sia specificamente preoccupato di dettagliare che, quando emerge un reato nei confronti di un sacerdote, dev’essere immediatamente avvertito il vescovo, e quando emerge un reato a carico di un vescovo dev’essere avvertito il Vaticano."


Carlo Federico Grosso [La stampa]

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo, così li spediscono subito in missione in Burundi e non se ne sa più nulla :P

Giova ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giova ha detto...

Che io sappia il Vescovo può chiedere il trasferimento del processo al tribunale Vaticano; per i Vescovi idem, solo che la decisione la devono prendere i "superiori" dei Vescovi ovvero i Nunzi Apostolici.
E' come avvertire un ambasciatore quando viene indagato un cittadino straniero per un reato commesso in Italia... francamente non ci vedo niente di strano (poi in materia non sono molto ferrato).

Un caso di non trasferimento di un processo a danno di sacerdoti fu quello relativo alla Banca Cattolica (anni '70) non voluto dal Vescovo Luciani (poi Giovanni Paolo I) onde evitare l'insabbiamento (almeno questo è quello che so... anche se c'entra poco con la pedofilia).

Pike ha detto...

La chiesa è anche una nazione, uno stato sia pure minuscolo.
La chiesa talvolta è arroccata su posizioni assolutamente antistoriche.

KciN ha detto...

Non mi sto a dilungare, non ne vale la pena e il discorso è complicato..Non funziona esattamente così.

Su territorio Italiano è lo stato italiano ad aver giurisidizione.

Questa che è stata inserita è un esplicita deroga al diritto penale internazionale elaborata da un governo criminale a favore della peggior parte del vaticano.