sabato 31 maggio 2008

Democrazia in bilico



«Solo in Campania, posto che nelle altre regioni vige il divieto assoluto, sarà possibile smaltire in discarica un rifiuto normativamente considerato pericoloso in qualsiasi paese europeo»


E' l´allarme lanciato nel documento che 75 magistrati su 100 della Procura di Napoli hanno inviato al Csm per sollecitare un parere negativo sul decreto approvato mercoledì 21 maggio dal governo Berlusconi.Il testo viene criticato innanzitutto per l´istituzione di una procura regionale e un tribunale specializzato in materia di rifiuti.


La riforma, scrivono i pubblici ministeri, «non sembra assecondare e sostenere lo sforzo profuso dal nostro ufficio e dagli altri uffici inquirenti campani» nelle indagini che hanno cercato «di contrastare fenomeni illegali di vario tipo, anche riguardanti le infiltrazioni della criminalità camorristica nel settore dei rifiuti, di individuare gravi degenerazioni amministrative e di contenere e ridurre il danno arrecato all´ambiente, al territorio e alla salute dei cittadini». In calce al documento, le firme di veterani dell´ufficio come il pm di Calciopoli, Giuseppe Narducci, o di sostituti impegnati in prima fila nelle indagini anticamorra come Marco Del Gaudio, Antonello Ardituro e Sergio Amato.


Hanno firmato i procuratori aggiunti Sandro Pennasilico, Franco Roberti e Aldo De Chiara, ma anche i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, titolari dell´indagine sulla gestione dei rifiuti che da martedì mattina tiene agli arresti domiciliari 25 persone fra le quali l´ex vice di Guido Bertolaso, Marta Di Gennaro, l´amministratore delegato di Fibe, Massimo Malvagna, imprenditori e dirigenti della struttura commissariale.

2 commenti:

Beca ha detto...

usciremo mai da questa crisi

Pike ha detto...

Si.
La sinistra riparte dalla munnezza.
Tutto è ideologia in Italia, anche la spazzatura.