martedì 4 dicembre 2007

Azouz...Tra Droga E Sesso...


Azouz Marzouk, è stato arrestato per presunto spaccio di cocaina... Il tunisino della Strage di Erba, nel 2005 era già stato arrestato perchè trovato in possesso di 50g di cocaina e qualche grammo di hashish. Condannato ad 1 anno e 4 mesi, grazie all'indulto e la condizionale, Azouz dopo poco era di nuovo in pista, apparentemente "pulito". Come se non bastasse, dopo pochi mesi Raffaella Castagna, sua moglie, Youssef, il suo bambino di due anni, la suocera Paola Galli e una vicina di casa, Valeria Cherubini vengono uccisi dai vicini di casa Olindo e Rosa nella notte del 12/12/2006.

Azouz fù subito indagato e subito accusato del plurice omicidio, ma poi risultato innocente per un alibi di ferro (era in Tunisia) e quindi trasformato come vittima di un terribile equivoco. Riscontra molto "successo" nel mondo mediatico. Le interviste piovono a rotoli e le presenze in tv si moltiplicano a vista d'occhio! Tutti vedono Azouz come colui che era stato ingiustamente accusato solo perchè extracomunitario, tutti lo vedono come voglioso di crearsi una nuova vita cercando il prima possibile di dimenticare l'enorme dolore.

Cominciano poi le prime indiscrezioni, sulla vita privata di Marzouk, i riferimenti al passato di spacciatore (che lui rinnegava come errori passati), le amicizie con Lele Mora e Fabrizio Corona, al quale Azouz ha venduto, l'esclusiva sul funerale della moglie e del figlio per 15000€. Le impressioni sul tunisino, cambiano... Adesso da vittima, diventa approfittatore... Tutti lo accusano di approfittare della "strage" per accaparrarsi un lavoro, possibilmente nel mondo dello spettacolo...

Adesso, 1 anno dopo la strage di Erba, viene arrestato per presunto spaccio (la droga non è stata trovata addosso a lui), anche se ci sono ore e ore di intercettazioni che lo "incastrano"...

Azouz si confida con un amico: «Ho incontrato gente potente. Mi hanno proposto un lavoro in cambio di sesso. Mi vergogno di quello che ho fatto, sai, ma continuo ad avere proposte di sesso (...). Sono arrivati a offrirmi soldi per farlo». In pratica racconta come è andata: «Sono persone ricchissime e potentissime che mi hanno comprato, scusa la parola, per far sesso (...) Perché ho girato troppo (...) stato con lui. Poi lui ha parlato bene di me e anche i suoi amici mi hanno cercato per fare sesso. Mi vergogno, ti dico la verità...». «Milano è una città che non mi piace proprio. È un posto dove non mi trovo bene. E poi gli arabi che girano per Milano hanno tutti delle macchine così brutte... A me piacciono le Bmw, le Audi, le Porsche. Un giorno o l'altro me ne torno in Tunisia con una di queste che sembro un pascià (...) Quando vedo delle belle macchine io non capisco più niente. Mi piacciono solo quelle che in prima arrivano a 70 all'ora...».

È il 5 aprile dell' anno scorso. Azouz Marzouk parla al telefono con un amico. «Sai che ti dico? Che sono stati i mesi più belli della mia vita. Pensa che mi hanno perfino proposto soldi in cambio di sesso. Sono arrivati a dirmi quanto vuoi per una scopata?». Gli inquirenti dichiarano che alcune intercettazioni lasciano ALLIBITI.

Per esempio l'intercettazione ambientale registrata nella macchina di Azouz il 4 gennaio 2006 (nemmeno 1 mese dopo la strage). Era appartato in auto con un'amica italiana per una pausa di sesso, con un'amica della moglie uccisa. Questa dice «non so se facciamo bene. Io mi sento in colpa». E lui: «Perché? Non devi sentirti in colpa. Non hai colpe. Facciamolo senza raccomandazioni...». Poi il tunisino confessa che «è la prima volta che lo faccio in macchina» e lei lo redarguisce: «E allora avresti potuto anche portarmi in un posto più bello»(non proprio la conversazione che ti aspetti da un vedovo e da un'amica della tua amica scomparsa).

Le cimici e i telefoni l'hanno registrato anche per quanto riguarda la droga: «Tanto non ci prenderanno mai». Non più di un mese fa un'amica aveva messo in guardia lui e i suoi parenti: «Con quella roba state facendo delle grandissime stronzate. Avevate giurato di non farlo più». Lui le aveva riso in faccia e aveva continuato a parlare con i suoi cugini. In un'altra intercettazione ambientale è sempre lui che spiega al suo interlocutore del momento: «A me quando qualcuno mi dice di non sniffare sniffo ancora di più, per ripicca ».

Davanti al gip Azouz dovrà chiarire un bel po' di cose dalle quali emergerebbe la sua partecipazione e la sua «piena consapevolezza» all'attività di spaccio organizzata nella casa di Merone dove viveva dal dopo strage. Il 15 aprile, per esempio. Lui e altri due cercano il punto esatto dov'è stata seppellita la «roba» da spacciare. Azouz si arrabbia con suo cugino: «Ma come fai ad averlo scordato? Io che la vendo mi tocca anche cercarla...».

Tre giorni fa è tornato da Napoli dov'era andato a sbrigare "alcuni affari", come diceva ormai spesso in questi ultimi mesi. «Che nottata», si era vantato con qualcuno degli altri oggi indagati. «Ho pippato tutta la notte...».


Vabbè i fatti parlano da soli... non mi sembra ci sia altro da aggiungere...

(fonte Il Corriere)