lunedì 17 dicembre 2007

El Precariato unido siempre serà vencido


La Finanziaria 2007 ha stanziato per l’anno corrente 20 milioni di Euro per il reclutamento straordinario di ricercatori. L’articolo 3 del Decreto legge n. 147 del 7 settembre 2007 (Disposizioni urgenti per l’assunzione di ricercatori) storna i 20 milioni di Euro sul Fondo di Finanziamento Ordinario degli atenei, e l’art. 1 del successivo Decreto ministeriale del 9 ottobre 2007 destina, in regime di cofinanziamento nel limite massimo del 50%, i 20 milioni di euro alle università che presentano al 31.12.2006 un rapporto AF/FFO inferiore al 90%. Pisa è al 90,1%: perde perciò la possibilità di bandire oltre 30 concorsi per ricercatori.


Incurante del problema, o forse sollevato dall’esclusione, il senato accademico prosegue nella politica di autopromozione degli strutturati che ha portato in 12 anni (dal 1995 al 2006) i dipendenti dell’ateneo pisano a crescere di meno del 3% a fronte di una crescita vertiginosa della spesa per gli stipendi, che passa dai 239 miliardi di lire del 1995 ai 240 milioni di euro del 2007. Un incremento le cui proporzioni sembrano difficilmente spiegabili ricorrendo all’argomento consueto degli adeguamenti retributivi.

Nella seduta del 6 novembre 2007 il senato delibera la chiamata per il 2007 di 29 ricercatori vincitori di concorsi banditi nel 2006 (con una solo apparente inversione di tendenza rispetto alla politica pregressa, facilmente spiegabile con l’allora imminente approvazione del d.d.l. Moratti e del paventato conseguente blocco dei concorsi), di 9 associati e di 9 ordinari. Per il 2008 saranno banditi solo gli otto concorsi che l’ateneo deve ai ricercatori in formazione i cui contratti sono in scadenza, in deroga al blocco del reclutamento decretato da Consiglio d’Amministrazione e Senato Accademico con il bilancio di previsione 2007, la cui vigenza è peraltro ribadita.

È di questi giorni la notizia che il Ministero, a fronte della “bocciatura” del decreto del 9 ottobre da parte della Corte dei Conti a causa della illegittimità dell’esclusione dal finanziamento degli atenei “viziosi”, ha ripresentato il decreto riammettendo gli esclusi: per ogni concorso da ricercatore bandito dall’ateneo, il Ministero finanzierà un ulteriore posto da ricercatore. Per intercettare, dunque, il finanziamento straordinario, l’ateneo pisano dovrebbe superare il blocco totale del turn-over destinando le risorse reperibili al reclutamento. Oggi i fondi destinati al reclutamento si duplicano; la destinazione di ogni euro ad altri scopi (ad esempio alle chiamate degli idonei) priva l’ateneo della disponibilità di un euro ulteriore, arrecando ad esso un danno evidente e non giustificabile.

La condizione della Facoltà di Giurisprudenza si distingue, in questo contesto, per la sua particolare gravità. Nessuno dei 35 concorsi per ricercatori banditi nel 2006 dall’Università di Pisa è destinato alla nostra facoltà. E nessuno dei 29 ricercatori che saranno chiamati nel 2007 approderà a Giurisprudenza; a dire il vero, l’ultimo concorso per ricercatore del quale ha beneficiato la Facoltà risale all’aprile 2005 (settore IUS/13).

Ma non è ancora tutto. La finanziaria per il 2008, all’art. 145, comma 10 del testo fin qui licenziato dal Senato, impedisce alle università e agli enti di ricerca di avvalersi di contratti di lavoro flessibile i cui costi siano a carico dei bilanci di funzionamento degli enti o del Fondo di finanziamento degli enti o del Fondo di finanziamento ordinario. Non è difficile constatare che larga parte del personale non strutturato della Facoltà che è quotidianamente impiegato in attività di ricerca e didattica, spesso in sostituzione del personale strutturato, vive – nella migliore delle ipotesi – di tali contratti.

Dunque, l’alternativa appare netta ed evidente: o di noi non c’è bisogno, e non sarà difficile verificarlo, oppure il nostro contributo alle attività scientifiche e didattiche della Facoltà è essenziale, e dunque è necessario procedere al reclutamento predisponendo a tal fine una programmazione coerente e razionale.

Per questa ragione chiediamo al Preside della Facoltà, agli ordinari, agli associati, ed ai ricercatori tutti di darci su questo una risposta definitiva, che consenta a quelli di noi che ancora ne hanno le risorse di mettere a frutto altrove le competenze maturate in lunghi anni di attività scientifica e didattica.

L’assemblea dei lavoratori precari della ricerca
e della didattica della Facoltà di Giurisprudenza



Calciatore? Almeno 2 miliardi di euro all' anno, con MasterCard!

Velina? Qualche centinaia di migliaia di euro all' anno, con MasterCard!

Essere Laureati e Dottori con contratti a rinnovamento quasi mensile non garantito a meno di 800e al mese, non ha prezzo!


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N.d.a.
(Non è mio intento pubblicare quanto sopra per avvelenare ulteriormente il clima; lo faccio semplicemente per dare sostegno a questi DOTTORI che sono l' anima delle nostre facoltà più meno di molti altri suoi componenti.Consapevole che i problemi sono e saranno ancora a lungo numerosi, confido semplicemente che la presente serva a fare da eco a chi, lavorando 20 e ottenendo 2, è di fatto l' ultima ruota del carro e, come tale, meritevole in ogni caso di un occhio di riguardo maggiore. Lo dico da prima parte lesa, in quanto studente che farà l esame "con babbo natale", dalle legittime proteste dei suddetti.Preciso infine che ho pubblicato l' intervento di mia spontanea iniziativa)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

anche se l'articolo non riguarda direttamente la mia facoltà (sto a roma) credo che questo debba far riflettere: in che condizione versano coloro che in un futuro dovrebbero essere i nuovi professori e che nel presente tra una difficoltà e l'altra continuano a far crescere la ricerca in italia, accontentandosi di quel poco che gli viene offerto, correndo dietro solo alla loro passione.

non è possibile che l'italia faccia di tutto per allontanare i giovani ricercatori dal proprio paese o per fargli cambiare mestiere il più delle volte.

non è possibile che su 18000 professori solo 9, dico 9, siano under35: che vita è questa per un ricercatore, quella di aspettare in un angolo che il suo professore si defili dalla scena (per causa di forza maggiore o per scelte, il meno delle volte), tra una peripezia e l'altra????

cambiamo la mentalità a questo paese, cambiamo la cultura di un popolo che sta pian piano snaturandosi. facciamolo prima che si superi quel punto di non ritorno.

non molliamo ragazzi

Anonimo ha detto...

giusta protesta

Anonimo ha detto...

Pure la situazione in sanità non è meigliore.

Andate a leggere l'articolo del nostro Vladi su Repubblica....

http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/cronaca/catalogo-medici/catalogo-medici/catalogo-medici.html

Anonimo ha detto...

E' l'articolo su cardiologi e anestesisti che escono dalle scuole di specializzazioni.

Anonimo ha detto...

il solito leccaculo di Nick...se pensassi un pò a studiare invece di sparare a zero su problemi ke nn ti riguardano o ti riguardano solo in parte fai meglio...ascolta...

KciN ha detto...

Ascolto cosa?
Perchè leccaculo?

Non ho sparato a zero su nulla, ho pubblicato un documento scritto dall' assemblea dei precari stessa.


Ps:Ti firmi o preferisci lanciare sassi dal cavalcavia?
Quantomeno fallo rispettando il regolamento, altrimenti provvederò a rimuovere!

Simulacra ha detto...

E' una vergogna, io ho fatto ingegneria per evitare discipline che mi aprissero la strada solo alla ricerca sottopagata o all'eterno praticantato in qualche studio.

Dovrebbero avere il cervello di destinare il giusto alla ricerca, ma che volete meglio investirli nel vecchio.