martedì 26 febbraio 2008

Il Dramma Di Gravina

Tutti sappiamo cosa è successo lo scoso giugno 2006 a Gravina Di Puglia, cioè la scomparsa dei piccoli Ciccio e Tore Pappalardi.
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Ieri l'epilogo di questa vicenda, una fine orribile. Dopo la caduta di Michele (13 anni) all'interno di una cisterna, mentre giocava con i suoi amici a pallone nell'atrio di un casolare abbandonato del centro cittadino. Subito è scattata una corsa contro il tempo per salvarlo. Durante le operazioni di soccorso Michele piangeva spaventato e continuava a chiedere aiuto. Poi è stato raggiunto dagli agenti del nucleo alluvioni dei vigili del fuoco, imbragato e tirato fuori. È stato visitato dal medico del 118 che ha diagnosticato la frattura di tutte e due le gambe a causa della caduta. Portato in ambulanza all'ospedale di Altamura, è stato ricoverato in terapia intensiva e sottoposto a un intervento chirurgico perfettamente riuscito.
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Proprio in seguito a questo episodio, la tragica scopereta, il ritrovamento di 2 piccoli corpi mummificati in fondo alla cisterna, è stato subito collegato alla scomparsa dei 2 fratellini di Gravina (che furono visti giocare vicini a questo pozzo)... In serata le prime ipotesi «Abbiamo la sensazione, benchè debba essere confortata con i dati tecnici, che abbiano subito un'orribile morte». Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica di Bari, Emilio Marzano, uscendo dal luogo in cui sono stati trovati i corpi senza vita di Francesco e Salvatore Pappalardi. Col passare delle ore infatti sembra sempre più verosimile che i due fratellini non sarebbero morti subito dopo la caduta e a seguito di qualsiasi trauma subito: è probabile che siano deceduti a causa del freddo e per fame. Fonti vicine alle indagini sosterrebbero questa tesi «a prescindere dal fatto che i due ragazzini siano caduti o siano stati scaraventati da qualcuno nella cisterna». Le stesse fonti precisano che i corpi sono mummificati, che sulle teste di entrambi (ridotti a scheletri e ricoperti da muffe) non sono state trovate «grosse lesività evidenti». Non è al momento possibile dire - si è saputo da più fonti - se i due ragazzini abbiano fratture agli arti inferiori (compatibili cioè con la caduta) perchè non sono stati spogliati.
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Un lungo applauso dai balconi degli edifici adiacenti al "pozzo" ha salutato le due bare all'uscita dal cortile del vecchio complesso di stabili dove, lunedì pomeriggio sono stati rinvenuti i corpi ormai scomparsi venti mesi fa. I resti di Francesco e Salvatore verranno portati al Policlinico, dove mercoledì mattina, nell'Istituto di medicina legale dell'Università di Bari, la signora Rosa Carlucci, madre dei due fratellini, dovrà fare il riconoscimento ufficiale dei resti.
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Già da alcune ore giravano voci dagli ambienti investigativi in cui si cominciava a delineare l'ipotesi che i due fratellini potessero aver avuto una morte lenta, una morte atroce, peggiore di quella che sarebbe toccata loro se fossero morti a causa della caduta nel pozzo. Da alcuni dati emergerebbe infatti che, per qualche tempo, i bambini possano essere rimasti vivi nella cisterna. I corpi non sono in corrispondenza dell'imboccatura del pozzo, che è larga poco meno di un metro per un metro. Non sono quindi rimasti fermi dopo essere precipitati giù - gettati o caduti - per i 22 metri del cunicolo che dal terrazzo porta alla cisterna sotto l'edificio. I corpi infatti sono entrambi da un lato, a una distanza l'uno dall'altro di una quindicina di metri. I due corpi sono stati trovati rannicchiati, in posizione fetale: Ciccio con le mani tra gambe, Tore con il pollice in bocca, lontani diversi metri uno dall'altro, senza scarpe, con i pantaloni leggermente abbassati, un giubbotto sfilato. È la fotografia scattata dai tecnici dell'ERT nel pozzo dell'orrore. Sarà l'autopsia a stabilire ora e cause della morte, ma già dai sopralluoghi fin qui fatti, che non hanno trovato altri accessi alla cisterna se non quel pozzo, chiuso da una botola, e che posizionano i corpi dei due bambini a diversi metri di distanza dalla verticale, è certo che Ciccio e Tore erano vivi quando sono finiti là sotto e sono sopravvissuti alla caduta almeno il tempo di cercare un'uscita, di soffrire il freddo...di morire di «una morte orribile», come ha sintetizzato il procuratore.
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«Mi sento di escludere categoricamente la caduta accidentale dentro il pozzo dei due bambini» aveva detto in mattinata il questore di Bari, Enzo Speranza.
Il luogo nel quale sono stati trovati i resti dei ragazzini è una cisterna per l'acqua, oggi completamente asciutta, alla quale si accedeva solo attraverso un cunicolo della larghezza di un metro per un metro e della lunghezza di 20-25 metri: l'imboccatura del cunicolo è sul terrazzo, nella parte più alta della casa. La cisterna vera e propria, che serviva alla casa come rifornimento idrico con la raccolta di acqua piovana, si trova a pochi metri sotto il livello stradale ed è una vasca dalle dimensioni parecchio maggiori di quelle del cunicolo di accesso.
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Nel frattempo, migliorano le condizioni di Michele, il ragazzo di 13 anni la cui caduta nella stessa cisterna. Il ragazzino è ricoverato nel reparto di Ortopedia del policlinico di Bari dove è stato trasferito dopo il recupero e operato. Per precauzione è trattenuto nel quartiere operatorio per essere monitorato dalla terapia intensiva. Con l'operazione il ragazzo è stato sottoposto ad una riduzione delle fratture esposte bilaterali del terzo dittale della gamba. Ha anche una frattura del collo del femore destro, una frattura della branca ischio-pubica destra, e fratture amieliche delle vertebre lombari. «Non ci sono organi vitali compromessi. Le condizioni del ragazzo migliorano e si può dire che è quasi fuori pericolo». Il ragazzo dovrà però rimanere in ospedale almeno 90 giorni. Martedì mattina il ragazzino è stato trasferito dal reparto di terapia intensiva di ortopedia a quello di rianimazione. A quanto si è appreso si sarebbe trattato di una decisionme prudenziale dei medici del policlinico di Bari a fronte di un pneumotorace che ha comportato difficoltà respiratorie.

Continuano le indagini per capire quale sia stata la causa della morte, e soprattutto capire se si può parlare di caduta, o ripercorrere la pista precedentemente ritenuta più veritiera, cioè quella di un coinvolgimento del padre dei 2 fratellini (già in carcere da metà novembre 2007), sembra che il "movente" sia stato l'essere disobbedienti nei confronti del genitore.

(Fonte:Il Corriere)

4 commenti:

Franca ha detto...

Una duplice disgrazia mi sembra improbabile.
Quello che non capisco, con tutte le ricerche fatte, è come sia stato possibile non cercare i bambini in quei pozzi praticamente al centro del paese...

Fabri ha detto...

é quelloche ci chiediamo tutti!

La zona era stata ispezionata, infatti adesso sono state "aperte delle indagini" sul perchè le ricerche fatte (proprio a 400m da dove erano stati visti l'ultima volta) siano state così approssimative!

Anonimo ha detto...

A me quello che sembra sconvolgente è che nessuno in questa vicenda abbia puntato il dito o quantomeno si sia schifato del lavoro fatto dagli assistenti sociali..ma con che superficialità hanno dato due bambini ad un uomo del genere?(anche se non è certa la sua colpevolezza,le violenze da lui operate sono certe)..e da qui si apre un discorso molto più ampio:
ma possibile che non ci sia nessuno che metta un po' di passione nel proprio lavoro?????Politici che si candidano perchè hanno problemi personali da risolvere, assistenti sociali che non si sa bene a cosa pensano quando devono proteggere dei minori, medici che si dimenticano bisturi dentro i corpi della gente o che diagnosticano tosse e raffreddore ad un neonato e poi invece è una polmonite mortale,professori che hanno 3 mesi di vacanze all'anno e si lamentano e il cui lavoro è ormai solo quello di DARE VOTI, giornalisti che si vendono al primo offerente, corrotti....mah
Perdonate lo sfogo.
Silvia

Fabri ha detto...

Ahimè lo sfogo è d'obbligo...

Ma, il nostro sfogo non se lo fila nessuno! Perchè tanto sono solo dei discorsi da 20enni ribelli...

SCONCERTANTE quello che pensano di noi!